
Tecniche di manipolazione dell’informazione
Buonasera a te. Stasera vorrei parlare delle tecniche di manipolazione dell’informazione e del consenso.
Prenderemo spunto da un interessante video, diviso in quattro parti, realizzato da Massimo Mazzucco, in cui analizza alcune tecniche che i “demistificatori” (“debunkers”) utilizzano per sostenere le tesi ufficiali e smascherare le tesi false sopra eventi o fenomeni inconsueti e anormali. Non è mia intenzione entrare nella questione tra Mazzucco e Attivissimo, o nello scontro tra i sostenitori delle tesi ufficiali sostenute dal governo Usa relativamente ai fatti dell’11 settembre 2001 e coloro che vogliono fare luce sulle molte lacune e stranezze dei fatti e del report ufficiale.
Useremo l’analisi di Mazzucco per studiare tecniche che possono essere usate per manipolare l’informazione e di conseguenza distorcere la realtà per manipolare le nostre scelte a nostro svantaggio.
Nel post “Cos’è la comunicazione?” abbiamo visto tra l’altro che la comunicazione si svolge come scambio attivo di informazioni che in quanto tali agiscono e influenzano il ricevente che a sua volta risponde. Di fatto le informazioni cambiano la realtà del ricevente, o sarebbe meglio dire la sua interpretazione della realtà. E attraverso un influenzamento reciproco si cerca un risultato che dipende dalla capacità degli interlocutori di capire/decodificare correttamente l’informazione, di riconoscere e interpretare i ruoli, i bisogni e le aspettative dell’altro e dalla scelta/volontà di farlo.
Nel post “Fonti da cui abbeverarsi” abbiamo compreso che una fonte di informazioni è in sostanza una persona, un’attività o il prodotto di un’attività umana che mira a comunicare informazioni dietro compenso o gratuitamente, ed è caratterizzata dalla sua affidabilità, frequenza, specializzazione e argomento. Può essere la vicina di casa, il servizio di un’agenzia di stampa, oppure un qualunque media (tv, giornali, blog o siti web).
Nel post “Il senso critico” abbiamo visto che il senso critico è la capacità di analizzare e valutare la realtà ed è uno strumento necessario e fondamentale per affrontare in modo consapevole qualunque decisione. Esercitarlo sulle informazioni che riceviamo significa:
1. saper analizzare in modo oggettivo le informazioni, le situazioni e le esperienze,
2. saper raccogliere informazioni accurate e affidabili sull’oggetto del nostro interesse,
3. saper distinguere la realtà dalle proprie impressioni soggettive e i propri pregiudizi,
4. saper riconoscere i fattori che influenzano il pensiero e il comportamento proprio ed altrui.
Nel post “Fonti attendibili” abbiamo compreso che, nello stesso modo con cui pesiamo le parole di uno sconosciuto, dobbiamo diffidare delle fonti di informazioni. Questo significa porsi domande e verificare le informazioni, per esempio confrontandole con fonti affidabili per controllarne la correttezza e la completezza, eapplicare il nostro senso critico alla fonte non meno che all’informazione.
Normalmente noi esseri umani consideriamo affidabile una fonte di informazioni quando possiede uno o più dei seguenti requisiti: Serietà, Coerenza, Riconoscimento sociale, Completezza, Imparzialità, Chiarezza, Rapidità di accesso, Identificabilità. Quando controlliamo una fonte è fondamentale non limitarsi a una valutazione superficiale, maggiore è la nostra conoscenza di una fonte e migliore sarà la valutazione sulla sua affidabilità.
Quindi la trasmissione di un’informazione da una fonte affidabile dovrebbe essere, tra l’altro, chiara, imparziale, precisa, completa, coerente e dovrebbe citare, almeno su richiesta, la/le fonti delle sue informazioni. Quando questo non accade, potremmo trovarci di fronte a un’informazione parziale, o a una fonte non più inaffidabile, o a una manipolazione della fonte o dell’informazione.
Ora torniamo al video.
Le tecniche di manipolazione
Mazzucco individua alcune tecniche che i professioni della manipolazione dell’informazione usano a sostegno delle loro tesi, di solito quelle ufficiali, o per demolire o negare tesi differenti. In particolare individua queste tecniche:
1. l’attacco alla persona
La tecnica dell‘ “attacco alla persona” consiste nel far apparire il sostenitore della tesi che si sta attaccando o l’oppositore che sta criticando la propria tesi come persona poco affidabile, indegna di attenzione o non competente riguardo i temi/argomenti in discussione. In questo modo si evita di dover confrontarsi sull’informazione/tesi. I modi per farlo sono innumerevoli, ma di solito esulano l’argomento in sè e riguardano invece la sfera personale della persone. Ed ecco che si citano fatti o particolari della vita della persona e spesso non è neppure necessario che siano veri.
2. “come potete vedere”
La tecnica del “come potete vedere”consiste nell’indurre il lettore/ascoltatore a credere che esistano prove molto affidabili, verificate da terze parti indipendenti, a sostegno della tesi che si sta definendo o contro la tesi che si sta attaccando, ma senza presentare queste prove, o non presentandole in modo specifico e preciso, ma dando indicazioni, link o riferimenti generici, rivolti a testi o fonti vaste, complesse, espresse in un linguaggio codificato di lunga o difficile consultazione. Questo naturalmente scoraggia il lettore/ascoltatore a un’attenta valutazione che richiederebbe di spendere tempo e risorse consistenti e lo spinge ad accettare per affidabili le prove/fonti di riferimento.
3. “è così perché lo dico nel modo giusto”
Un’altra tecnica per manipolare un’informazione è quello di usare il linguaggio non verbale e paraverbale per confermare un’informazione manipolata, parzialmente o completamente falsa. Più del 90% della comunicazione diretta tra individui avviene tramite i canali non verbali, tramite la gestualità, la postura, il tono della voce, eccetera. Noi che ascoltiamo valutiamo costantemente la coerenza tra i diversi canali e consideriamo la coerenza come un indicatore dell’affidabilità della persona e dell’informazione. Quindi possiamo far sembrare affidabile un’informazione manipolata o perfino falsa, trasmettendola in modo sicuro e coerente. In pratica l’informazione è affidabile perché viene detta nel modo giusto.
4. l’eccezione che annulla la regola
In pratica consiste nell’utilizzare qualunque elemento, fatto o particolare che contraddice o non è coerente con l’informazione o la tesi che si stanno attaccando, o che sostiene la tesi che si sta sostenendo per affermare che l’informazione/tesi è falsa o valida, a priori senza spiegare perché. La sola presenza di un elemento discordante può essere utilizzato per dichiarare vera o falsa una tesi/informazione senza entrare nei particolari, senza spiegare come e perché, senza giustificare i fatti e particolari discordanti. Come se un singolo particolare incoerente dimostrasse a priori la verità e falsità dell’informazione.
5. perché lo dice lui
Un’altra tecnica molto utilizzata soprattutto per sostenere le informazioni/tesi ufficiali di organismi istituzionali consiste nel presupporre e sostenere fin dall’inizio l’autorità della fonte: che è un’informazione/tesi di esperti, di un’istituzione pubblica, che è superpartes, che sono professionisiti, che non hanno motivi per nascondere o manipolare informazioni. In pratica si ribadisce che è così perché lo dice l’autorità, che la tesi/informazione è corretta a priori. Se lo dice lo stato, la chiesa, la polizia, i tecnici, gli ingegneri, i dottori e così via, allora dev’essere vero, no? Si sfrutta uno dei più potenti principi della persuasione per evitare che le persone si pongano domande.
6. saltare alle conclusioni
Uno dei trucchi della dialettica,consiste nell’esporre l’informazione/tesi non seguendo una sequenzialità precisa, tipo causa-effetto, ma compiendo “salti” logici che a prima vista appaiono accettabili, ma che in realtà servono a nascondere le lacune e le manipolazioni. Se si seguisse la sequenza logica di deduzioni logiche allora ci si potrebbe trovare a dar spiegazioni su aspetti “deboli”, incoerenti o perfino contradditori dell’informazione/tesi, è quindi opportuno guidare il ragionamento del lettore/spettatore saltando qualche passaggio, “perché dopotutto è ovvio che sia così”. Usando in modo opportuno dialettica e retorica, si possono nascondere le manipolazioni dell’informazione.
7. usare domande per instillare dubbio anche se hanno già risposta
Spesso chi manipola l’informazione usa domande “controverse” o di difficile soluzione, dimenticandosi che hanno già una risposta, in primo luogo per distogliere l’attenzione dalle domande “difficili”, chi fa le domande guida l’attenzione degli altri, ma soprattutto per instillare dubbio nel lettore/ascoltatore e come conferma della validità dell‘informazione/tesi che sta sostenendo o dell‘inaffidabilità della tesi che sta attaccando.
8. manipolare l’attenzione deviandola su aspetti secondari
Riprendiamo l’accenno fatto nel punto precedente: chi manipola l’informazione usa spesso la tecnica di manipolare l’attenzione del lettore/spettatore su altro, su aspetti secondari dell’informazione/tesi, cercando così di distoglierla dalle lacune, dalle incoerenze. Per farlo la leva più efficace è fare le domande giuste, espresse nel modo giusto, oppure si possono usare le emozioni: paura, rabbia, sdegno, disgusto o vergogna, caricandone gli aspetti su cui si vuole spostare l’attenzione.
9. accusare chi non è d’accordo di manipolare l’informazione
E concludiamo questa piccola carrellata con una tra le manipolazioni più plateali: chi manipola l’informazione spesso accusa chi avanza critiche di essere un manipolatore, di fare tutto quello che fa o ha fatto lui. Si accusa l’oppositore o il sostenitore di tesi diverse di usare tecniche manipolatorie o quantomeno di costruire castelli sul nulla. In questo modo costringe sulla difensiva che mette in dubbio l’informazione/tesi e chi osserva non metterà in dubbio l’informazione, almeno non prima di aver verificato la critica.
Cosa ne pensi?
Interessante vero?
E’ solo una prima carrellata veloce sulle tecniche più semplici usate per manipolare l’informazione quindi la realtà che percepiamo, allo scopo di influenzare o dirigere le nostre scelte. Approfondiremo la questione nei prossimi post dedicati all’argomento.
Massimo Mazzucco è un regista e giornalista italiano, ha iniziato la sua attività come fotografo di moda per poi dedicarsi al cinema. Dal 1986 lavora nella realizzazione di diversi film italiani, nel 1994 si trasferisce a Los Angeles dove lavora come sceneggiatore, regista e consulente narrativo. Dal 2003 Mazzucco gestisce il sito Luogocomune.net, noto per le contestazioni al rapporto della Commissione sugli attentati dell’11 settembre 2001. Mazzucco ha prodotto diversi film sull’11 settembre e altri temi molto discussi tuttora disponibili in rete.
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A presto ;D
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Sono un ex-attivista del movimento 5 stelle.
Il fatto che per anni le mie critiche sulla comunicazione del movimento siano rimaste inascoltate, mi ha indotto ad analizzare più approfonditamente la strategia di Grillo, Casaleggio e del suo staff, nonché poi ad abbandonare il movimento. Ora mi sto impegnando a cercare di demistificare queste tecniche di manipolazione di massa.
Questi sono alcuni dei risultati, che penso potrebbero integrare questo vostro ottimo articolo.
Sulla strategia generale della Casaleggio Associati, ma non solo:
http://manuelsimonini62.wordpress.com/2014/08/12/il-sacro-blog-e-la-propaganda/
Sulla struttura dei media della Casaleggio Associati e i suoi legami:
http://manuelsimonini62.wordpress.com/2014/06/17/tzetze-il-pericoloso-sito-che-diffonde-la-malattia-del-sonno-della-ragione/ (anche se non esauriente, la galassia dei siti e dei social collegati è vastissimo)
Sulla propaganda di governo e media istituzionali:
http://manuelsimonini62.wordpress.com/2014/08/04/verra-la-trojka-e-avra-i-tuoi-occhi/
Questa invece è una tecnica di puro marketing camuffato da organizzazione collettiva in favore dei cittadini, pericolosissima perché di difficile individuazione.
http://manuelsimonini62.wordpress.com/2014/07/30/sixthcontinent-warning/
Ciao, Manuel,
scusa il ritardo di questa risposta, ma sono giorni di vacanza, anche e soprattutto da me stesso ^_^
Ti ringrazio per i post che mi hai segnalato, sono interessanti e li leggerò con più attenzione nei prossimi giorni.
In generale non ho dubbi che la Casaleggio usi tecniche di manipolazione di massa non dissimili da quelle usate dalla politica e dalle corporations. Lo scopo è sempre influenzare le persone per ottenere vantaggi specifici.
Mi chiedo come le persone possono imparare a riconoscere e resistere a queste tecniche?
E queste manipolazioni quali effetti avranno sulla nostra società e cultura?
Le domande sono molte.
Ti invito a dare un’occhiata al sito del collettivo Ippolita: http://www.ippolita.net
[…] abbiamo accennato nei post sopracitati e in altri come “Manipolazione del consenso”, “Tecniche di manipolazione dell’informazione” e “Manipolazione dell’informazione”. Con questo e altri post dedicati cerchiamo di […]