Soluzioni per la crisi

Soluzioni per la crisi

28 Settembre 2012 0 Di Pier

Giorni movimentati per me, al lavoro e fuori, che mi sottraggono tempo, che distraggono dai grandi eventi. Eppure ogni giorno non manca qualcuno che cita tv e giornali, che parla di crisi irreversibili e soluzioni difficili ma senza alternativa. E sarà forse la fretta o l’autunno, ma questo mi irrita. Mi irrita la propaganda dei media allineati, mi irrita l’evidente manipolazione dell’informazione e l’uso indiscriminato di Tina (vedi questo post), mi irrita chi ripete slogan e frasi di propaganda senza pensare a quello che dice.

E a me non piace irritarmi. Quindi apro una nuova rubrica dedicata ad esprimere punti di vista ed opinioni, mie e non solo mie. Stasera dedichiamo qualche minuto alle soluzioni per la crisi.

C’è una crisi?

Sì, c’è una crisi, ma naturalmente non è quella che ci spacciano i grandi media. Non è lo spread, non sono le banche in pericolo o gli stati sull’orlo del fallimento. La crisi è in realtà una guerra invisibile, una guerra finanziaria contro l’economia reale e gli stati. Lo scopo è sempre lo stesso: acquisire potere. In Europa l’obiettivo è demolire gli stati, sottrarre loro la sovranità per farli diventare provincie di un regime non democratico, non eletto. I modi sono quelli che già conosciamo: persuadere, reclutare o corrompere politici o governanti, controllare i media, creare crisi vere o di fantasia, manipolare l’informazione per distorcere la realtà, agire in violazione alla legge e alle costituzioni con la connivenza della politica e delle élite nazionali.

Un esempio lampante di tutto questo è l’Italia di oggi, governata da rappresentanti dei poteri forti, dopo un colpo di stato in piena regola, con quasi tutti i media nelle mani di politica, banche e industriali che ci servono la propaganda quotidiana, con la politica connivente, corrotta o ricattata e di fatto prona alle richieste dei poteri forti.

La crisi ha una soluzione?

Sono d’accordo con te, ha una soluzione, ma non sono quelle che ci propongono ogni giorno. Dicono che dobbiamo fare sacrifici, che gli stati non devono fallire, che dobbiamo salvare le banche, che dobbiamo pagare perché “non ci sono alternative” (Tina, there is no alternative). Balle.

La realtà è che la finanza aggredisce gli stati e l’economia reale, detta la politica monetaria delle banche centrali e del fondo monetario e quando si trova in difficoltà costringe gli stati a pagare per loro, perché “se le banche fallissero cadrebbe la civiltà”. Balle.

I media, gli esperti e gli opinionisti disegnano una realtà distorta, dove le crisi sono sempre gravi, incomberti e impellenti, dove gli uomini al comando sono sempre eroi o sfortunati, dove le soluzioni sono sempre bisognose dei sacrifici dei popoli. Balle.

Quale sono le soluzioni?

La prima è semplice: riappropriarsi della sovranità monetaria. Giappone e Inghilterra sono messi peggio di noi come conti, ma non hanno problemi di spread e di rischi di fallimento. Come mai? Negli anni 90 c’è stato un periodo in cui avevamo conti peggiori di adesso, ma non c’era spread o rischi di fallimento. Come mai?

La risposta è semplice, avevamo una moneta nostra, una moneta sovrana. Ora invece abbiamo una moneta altrui, una moneta inventata e come ogni stato che usa una moneta altrui ne siamo i vassalli. Siamo i vassalli della BCE e di chi la controlla.

Ma dicono che non si può uscire dall’euro altrimenti è un disastro. Balle. Dipende da come lo si fa, da chi si “aiuta”, i ricchi o i poveri del nostro paese. Al peggio avremmo due o tre anni di mare mosso, che per me sono meglio del decennio di collasso economico, austerità e povertà diffusa che si profila innanzi a noi. Se avessimo governanti con le palle dediti alla cittadinanza, lo faremmo domani.

La seconda soluzione è meno semplice: nazionalizzare la banca d’Italia e le banche fallite, perchè buona parte delle nostre banche sono fallite, o almeno dividere di nuovo le banche commerciali da quelle speculative. Ci ne rendiamo conto che abbiamo in casa i responsabili delle crisi, dell’aumento delle tasse, dell’austerità e della povertà crescente. A costoro è stato dato per legge il diritto di creare moneta (vedi “riserva frazionaria”), sono stati elevati a intermediari tra lo stato e l’economia reale e sono stati lasciati liberi di creare armi finanziarie capaci di demolire aziende ed intere economie. Chi ha deciso che le banche debbano avere questi diritti e ruoli?

Esatto. Sempre loro.

La terza soluzione alla crisi è il “disarmo” delle armi speculative. Il mercato finanziario è cresciuto in modo così colossale ed è diventato così potente e micidiale grazie alle “armi” che si è dato o creato. Sto parlando dei famosi derivati, nelle loro diverse forme, ma anche delle vendite allo scoperto, al controllo del mercato monetario e del mercato delle merci anche quelle dei beni primari. E così via. Vogliamo che il mostro smetta di fare danni? Togliamogli le armi. Niente armi, niente guerra.

Le soluzioni che ci propinano i media sono solo propaganda e questa serve a manipolare la cittadinanza, a mantenerla inerme e confusa, ad accettare riduzioni della qualità di vita, ad accettare la povertà e le decisioni difficili che comporta. I poteri forti ci vogliono distratti, passivi e inermi perchè non vogliono interferenze dal gregge.

Un esempio. Ogni giorno sento qualcuno che ripete come un mantra non ci sono soldi. Sono balle. I soldi ci sono eccome, anche troppi, ma dove sono secondo te?

Nelle mani dei ricchi, delle banche, dei fondi, delle corporazioni, eccetera che diventano sempre più ricchi mentre la cittadinanza e le aziende soffrono per la scarsità di liquidità, aggravata dalla crescita delle tasse.

E’ meglio che ci svegliamo perché non ci stanno prendendo solo la ricchezza, ma il futuro, il nostro e quello dei nostri figli.

Per stasera basta così. Se sei ancora con me, ti ringrazio della pazienza.

A presto ;D