REGOLE DI VITA

16 Giugno 2011 0 Di Pier

Un paio di giorni fa parlavo con un amico che si angosciava per una dimenticanza e mi chiedevo perché si preoccupasse di una cosa così insignificante, o meglio che io ritenevo fosse insignificante. Perché la cosa per lui era così grave, per me era insignificante?

Perché lui e io abbiamo regole diverse riguardo a certe dimenticanze.

Lui è preciso e puntiglioso e se prende un impegno, con gli altri o con se stesso, non importa quanto insignificante sia la cosa, lo deve mantenere. Altrimenti si innervosisce, si deprime e perde autostima. Il sottoscritto si comporta nello stesso modo, ma solo per le cose che ritiene importanti.

E’ evidente che seguiamo regole diverse.

Come quali regole? Sto parlando delle regole che ogni essere umano segue e rispetta, consciamente o inconsciamente, quando affronta situazioni già affrontate precedentemente, in particolare quando hanno valenza emotiva. Un’infinità di regole che durante la nostra vita abbiamo adottato, modellato e sviluppato per quasi tutti gli aspetti della nostra quotidianità, specialmente quelli da cui dipendono le nostre emozioni.

Per esempio, come ti comporti quando piange un bambino? O cosa deve accadere perché tu ti senta felice? Devi sentirti amato? Oppure devi vincere o guadagnare milioni? O sei felice solo quando sei con lei o lui o con gli amici?

Cosa determina se sei soddisfatto del tuo rapporto di coppia? Hai un bell’aspetto? Perché? Oppure perché non hai un bell’aspetto? Cosa deve accadere perché tu ti senta degno di ammirazione? Cos’è l’amicizia per te? Cosa deve fare o essere una persona per essere tuo amico?

E’ evidente che le regole influenzano o determinano come ci sentiamo, quanto ci sentiamo felici o infelici, quanto dolore o piacere associamo alle cose che facciamo e ci accadono.

Esaminiamo un esempio “pratico”, una domanda che ci poniamo o ci pongono spesso, direttamente o tacitamente. Sei bravo nel tuo lavoro?

Sì? Come fai a sapere di essere bravo nel tuo lavoro? Perché sei bravo nel tuo lavoro? Cosa deve fare o essere una persona brava nel suo lavoro? Deve raggiungere i suoi obiettivi? Deve essere sicuro, motivato, controllato, sempre pronto e col sorriso? Oppure deve sapere ogni cosa sul proprio lavoro? Oppure deve soddisfare ogni richiesta del proprio responsabile o datore di lavoro?

C’è chi pensa di essere bravo nel suo lavoro perché è sempre concentrato e raramente fa errori, o chi pensa di essere bravo solo perché non riceve richiami. C’è una bella differenza, no? Ho un amico che pensa che per essere bravo nel suo lavoro debba sapere tutto, non fare mai errori, guadagnare molto, lavorare più degli altri e ricevere almeno un complimento ogni giorno dai colleghi. Secondo te, quali di questi si sentirà più spesso bravo nel suo lavoro? Chi di loro sarà più spesso felice e chi infelice?

Esatto. Chi riuscirà più spesso a rispettare le proprie regole.

Se non rispettiamo o non possiamo rispettare le nostre regole, ci arrabbiamo, ci sentiamo frustrati o delusi, depressi o tristi. E aggiungo che di solito ci sentiamo come ci siamo sentiti nel passato nella situazione analoga che ha dato corpo a questa nostra regola.

Per esempio, una persona dell’altro sesso che non conosci ti guarda e ti saluta. Tu come ti senti? Ti senti imbarazzato, incuriosito o contento? In ogni caso ti chiedi chi sia, ma il tuo stato emotivo è molto diverso. Magari quella persona ti ha scambiato per qualcun altro, oppure gli piaci e vuole parlare con te, oppure sei tu che non ricordi chi sia. Perché tu ti senti imbarazzato? Forse perché nel passato hai avuto esperienze che ti hanno provocato dolore emotivo e imbarazzo e ogni qualvolta che ricapita tu ricordi quella situazione. E da allora la tua regola a proposito è “diffida degli estranei che ti sorridono”.

Quindi le regole determinano se dobbiamo provare dolore o piacere in determinate situazioni, condizioni o esperienze. Offrono risposte alla nostra mente, alla domanda che si pone costantemente: cosa significa questo? Vorrà dire piacere oppure dolore nella mia vita? Ad ogni situazione, ad ogni quesito il nostro cervello va ad analizzare nella sua memoria ogni situazione analoga e, a seconda di come l’abbiamo vissuta e di quanto piacere o dolore avremo ricevuto, decidiamo se e quanto piacere o dolore comporta per noi.

Riassumendo, noi tutti seguiamo delle regole determinate dalle nostre esperienze che ci dicono come comportarci o non comportarci in tutte le situazioni note della vita, e il rispetto o il mancato rispetto di queste regole influenza o determina il nostro stato emotivo, quindi la qualità della nostra vita.

Secondo te, le nostre regole quale peso hanno nelle nostre scelte?

Pensaci, non è così ovvio. Parleremo a lungo delle “regole”, perché offrono un approccio semplice per spiegare molti meccanismi della psicologia umana, specialmente quelli dietro alle nostre scelte.

Se hai commenti a proposito non esitare a proporli.

Grazie e a presto ;D