
Perché dobbiamo occuparci di politica
Qualche giorno fa mi sono ritrovato in una discussione tra amici su una questione: dobbiamo fare politica?
Attenzione, discutevamo non se era importante seguire la politica, nazionale o locale o internazionale, o parlare di politica, ma se era importante fare politica, occuparci di politica. La differenza è notevole.
Seguire la politica è essere spettatore delle attività e dei fatti della politica del nostro comune o paese. È quello che fa la maggior parte delle persone: guardare passivamente quello che gli eletti, i “professionisti” fanno e decidono per tutti.
Questo perché la maggior parte degli italiani pensa che la politica sia una questione distante, che richiede competenze particolari, che non li riguardi, qualcosa che non possono influenzare al di fuori del rito del voto. La politica è quello di cui si occupa la classe politica, gli esperti, quelle decine di migliaia di persone che esercitano i poteri politici dati loro dalla costituzione e dalle istituzioni democratiche.
È così? In quello che ho appena detto c’è qualcosa di profondamente sbagliato, vero? L’hai colto?
1. La politica non è qualcosa che riguarda pochi, l’élite, ma è qualcosa che riguarda tutti da vicino. È così e lo sappiamo bene, che lo ammettiamo o meno. Facciamo qualche considerazione. Quando aumentano le tasse la politica non ci riguarda? Quando tagliano i servizi, per esempio la sanità e per curare i nostri cari siamo costretti ad aspettare o fare chilometri o pagare i privati? Quando fanno leggi che rendono più facile perdere il lavoro? Quando decidono di spendere il denaro pubblico per salvare banche, invece che aziende e famiglie? Quando finanziano il business dell’accoglienza dei migranti invece che aiutare i poveri italiani sempre più numerosi?
La politica influenza la nostra vita quotidiana, la politica gestisce le risorse pubbliche, decide come usarle, quali obiettivi perseguire, decide le leggi che dobbiamo seguire, cosa possiamo o non possiamo fare e in quale modo e quindi la politica determina la qualità della nostra vita. La politica è qualcosa che riguarda ognuno di noi, la nostra vita, il nostro presente e il nostro futuro.
2. La politica non è una questione per professionisti e ce lo confermano proprio i nostri politici, in molti casi ignoranti e menefreghisti, spesso impreparati ed eletti per le loro relazioni piuttosto che per i loro meriti, dediti a prendersi cura dei loro interessi piuttosto che della nazione. La politica che ci viene mostrata sembra complessa e criptica, i politici parlano in un linguaggio criptico e difficile che i media e i giornalisti fanno di tutto per rafforzare se non per complicare.
Le informazioni che ci offrono sulla politica sono parziali e distorte, sono facciata o giustificazione, riti spesso appariscenti, ma vuoti, fatti solo per noi che assistiamo, mentre la politica quella vera si fa nei corridoi, nei bar e nei bagni, prima che nelle camere di consiglio o in parlamento. La politica si fa lontano dalle telecamere nei rapporti personali attraverso le scelte prima che le ideologie e richiede dialettica e negoziato.
La politica è questione umana, non è una materia solo per professionisti, non è fisica quantistica, d’altra parte richiede tempo e studio per informarsi e comprendere gli argomenti che tratta.
3. La politica per i cittadini non si limita al voto, ma dovrebbe essere un impegno e una partecipazione costante sia a livello locale che nazionale. Decidono di noi e noi non partecipiamo alle decisioni? Dovremmo dire la nostre alle assemblee di partiti e sindacati, dovremmo presenziare ai consigli comunali e regionali, dovremmo incontrarci per discutere le scelte e informarci meglio sulle decisioni prese, sulle leggi e su come incidono sulla nostra società e molto altro.
Invece non lo facciamo, in parte perché siamo pigri o dobbiamo occuparci della famiglia o dell’azienda, le associazioni e i partiti sono li apposta, no?
La verità è che negli ultimi cinquant’anni la classe politica, l’establishment e i media hanno fatto di tutto per allontanare i cittadini dalla politica, nel convincerci del contrario di quello che abbiamo appena visto, partendo dalla scuola, dal modo con cui la politica viene raccontata, dal modo con cui le tv e i giornali la descrivono, ricevendo convinzioni false, veri e propri ordini mentali che ci hanno allontanato dalla politica.
E lasciamo che una minoranza che vuole fare i propri interessi si occupi anche dei nostri. Molti studi dimostrano che la politica è influenzata e determinata dalle lobby e non dai cittadini.
La politica è dettata dalle minoranze organizzate e influenti, che non vogliono che la maggioranza ignara e manipolabile si faccia gli affari loro e si occupi di politica. E lo dicono con chiarezza nelle pubblicazioni delle loro organizzazioni. I cittadini sono un fastidio malamente tollerato da chi comanda sulla classe politica.
Dovrebbe bastare questo per farci agire immediatamente, ma in caso contrario per convincerci è sufficiente dare uno sguardo alla realtà di questi giorni con occhi da bambino, non velati da convinzioni e ideologie. Guarda senza giudicare, guarda senza presupporre.
Stiamo vivendo non l’inevitabile destino del genere umano che ci raccontano attraverso i media di massa, ma la contesa tra i diversi volti del potere nel mondo che mentre si combattono per il dominio, raccontano la loro storia, la loro visione del presente e del futuro. Una visione in cui la maggioranza del genere umano è nel miglior caso suddita, nel peggior caso bestiame da allevamento.
Questo mentre la tecnologia permettere una vita degna per tutti, di far diventare la terra il paradiso che dovrebbe essere.
Perché dovremo occuparci della politica?
Per tutto questo, per avere un futuro degno, per la nostra felicità.
Grazie per avermi seguito fino a qui. Se vuoi dire la tua puoi lasciare un commento.
A presto ;D