Orientarsi in un mare di menzogne

Orientarsi in un mare di menzogne

10 Ottobre 2016 2 Di Pier

Ti piace il titolo provocatorio? Quello originale era “Orientarsi nel mare dell’informazione”, poi mi reso conto che il mare dell’informazione è una sfida sia per la quantità di informazioni a disposizione, sia per il rumor bianco che disturba e distoglie, ma soprattutto per l’affidabilità delle informazioni.

Con questo post riprendiamo i nostri approfondimenti sui media e le fonti di informazioni a cui noi cittadini ci affidiamo per conoscere quello che accade, per capire e per prendere le nostre decisioni.

Ognuno di noi esseri umani vede il mondo attraverso i propri sensi, non possiamo conoscere quello che accade oltre i limiti dei nostri sensi se non grazie a strumenti che li ampliano (es: telecamere, registrazioni, ecc) o qualcun altro che ce lo racconta: i testimoni diretti di quello che accade, oppure un tramite che riporta il racconto dei testimoni. I media sono i tramite che ci permettono di conoscere quello che accade, giornali, tv, internet, radio e così via.

Qual è il punto?

L’informazione ci permette di conoscere, il mondo e gli eventi, e di agire di conseguenza, di scegliere cosa fare e come farlo. È intuitivo che sapere più e prima degli altri ci permette di agire meglio e prima, di avvantaggiarci rispetto agli altri. Altrettanto intuitivo è comprendere che manipolare l’informazione che gli altri ricevono, permette di manipolare la loro realtà e quindi le loro scelte. L’informazione è potere. Chi controlla l’informazione ha questo potere.

Lo sappiamo ed è per questo che diffidiamo degli altri, di ciò che ci dicono. Se qualcuno non è credibile ai nostri occhi non accettiamo o consideriamo quello che dice. Dal vicino sbruffone, al commesso incompetente, alla zia fantasista, fin dal primo incontro valutiamo l’affidabilità di chi abbiamo davanti. Questo perché da bambini abbiamo imparato cos’è la menzogna e come si può modificare il comportamento degli altri modificando le informazioni che forniamo loro. Gli adulti mentono fin da bambini. Perché ci avvantaggia socialmente.

Lo sappiamo eppure spesso lo dimentichiamo. I media sono sistemi, strumenti per diffondere informazioni, eppure non diffidiamo adeguatamente di loro, di solito per motivi irrazionali. Ci fidiamo della scatola che parla, piena di immagini che non smettono mai di scorrere e persone che non smettono mai di parlare. Perché?

Non “perché ci fidiamo?”, domanda complessa che approfondiremo in un altro post, ma “perché non diffidiamo?”. Non solo dovremmo chiederci chi è colui o colei che scrive sul giornale o sul sito web che stiamo leggendo, quanto affidabile è il giornalista, conduttore o chi altri sta parlando dallo schermo televisivo. E questo solo per iniziare. Dovremmo chiederci a chi appartiene il media? E’ pubblico o privato? Qual è la linea editoriale del giornale e della televisione? Chi la decide? Chi lo conduce? Come guadagna, chi lo finanzia? In quali modi raccoglie le informazioni? E molte altre ancora.

Dalle risposte a queste domande scopriremmo che la maggior parte dei media appartiene a privati o organizzazioni come partiti, banche, industriali; che le linee editoriali sono decise dal consiglio di amministrazione secondo gli interessi privati della proprietà; che il primo obiettivo del media non è informazione, ma guadagnare per esempio raccogliendo inserzioni pubblicitarie, o altro ancora. Ti invito a leggere questi post: A chi appartengono i giornali uno, due, tre e quattro o a scaricarti questo ebook. Sono dedicati ai giornali, ma offrono un’idea precisa del problema principale dei media oggi.

I media sono organizzazioni costose che appartengono a privati che li usano per obiettivi e interessi privati, in primis influenzare i cittadini che li utilizzano. Inoltre i media non offrono informazioni di prima mano, ma nella maggior parte dei casi offrono informazioni fornite da fonti istituzionali, da sempre la prima fonte di informazione, o da agenzie di stampa che si occupano della raccolta e della preparazione della notizia/informazione.

Quindi perché dovremmo considerare affidabili i media?

Non dovremmo, anzi non dobbiamo.

Quindi da dove attingiamo le informazioni?

Domanda di non facile risposta a cui cercheremo di rispondere nei prossimo post sull’informazione. Per stasera ci fermiamo qui.

Se hai opinioni o consigli non esitare a lasciare un commento.

Grazie e a presto ;D