MEDIA DI OGGI

19 Giugno 2011 0 Di Pier

Stasera anticipiamo alcuni tratti di un argomento che affronteremo in modo approfondito più avanti: i media oggi.

La democrazia comprende il diritto all’informazione dei cittadini, quindi noi che abitiamo in una democrazia di solito pensiamo che l’informazione che riceviamo dai canali ufficiali delle istituzioni democratiche e dai media sia degna di tale nome cioè di qualità. La realtà naturalmente è un’altra, in entrambi i casi. Parleremo dell’informazione delle istituzioni in altri post, concentriamoci per qualche minuto sui media che riempiono la nostra giornata.

Negli ultimi trent’anni l’informazione è stata “affidata” al mercato o alle regole del mercato, siano essi tv, radio o carta stampata. Questo significa che sono nati e cresciuti media di proprietà privata che rispondono a logiche diverse da quella di informare pubblico/cittadini/spettatori. Lo ripeto: sebbene offrano o vendano informazione, lo scopo dei media non è quello di informare, o non è lo scopo primario. Lo scopo principale dei media è il lucro, guadagnare sull’informazione.

Inoltre in questi trent’anni si è osservato un progressivo fenomeno di concentrazione dei media nelle mani di un numero sempre più ristretto di proprietari, ricchi, conservatori e coinvolti direttamente o indirettamente in politica. Siamo oramai in presenza di oligopoli, che in quanto tali non garantiscono l’affidabilità e la pluralità dell’informazione e che dichiaratamente mirano a fare lucro sull’informazione, con la pubblicità in primo luogo e in secondo luogo trasformando i cittadini in spettatori e infine attraverso la manipolazione dell’informazione.

I media dipendono dalla pubblicità per il 70 % e più dei loro guadagni, per questo fanno di tutto per vendere pubblicità, il loro vero business. Abbiamo quindi media che più che fornire informazione al pubblico, vendono il loro pubblico agli inserzionisti. Questi vogliono che le trasmissioni o le pagine dei media siano terreno fertile alle vendite e inoltre non vogliono cattiva pubblicità o informazioni che vanno contro i loro interessi.

Come puoi immaginare, il secondo obiettivo dei media è mantenere e aumentare il numero degli spettatori o dei lettori e il modo più efficace per farlo è ed è stato offrire evasione e divertimento al posto dell’informazione. Questo ha comportato la trasformazione delle persone da cittadini a spettatori, distraendoli dal loro impegno sociale e politico e facendo spendere il tempo della loro vita a guardare trasmissioni “spazzatura” o di puro svago o leggendo articoli o pagine di scarsa utilità.

Demolire la democrazia partecipativa è un obiettivo di notevole interesse per la minoranza di ricchi che comanda il mondo e vuole continuare a farlo senza troppe interferenze dalle popolazioni. In questo i media diventano strumento indiretto di controllo sulla popolazione.

Da questo, credimi, non ci è voluto molto per trasformare lo strumento indiretto in strumento diretto, cioè trasformare i media in strumenti di propaganda con cui mobilitare l’appoggio degli spettatori/lettori a interessi politici o privati specifici.

Per fare questo i media non si limitano più a manipolare in modo elementare o nascondere l’informazione, ma alterano la realtà (l’informazione definisce la nostra realtà), modificano il linguaggio e il significato delle parole e giungono a modificare i valori, la memoria e perfino la percezione che le persone hanno del mondo. Parleremo in modo approfondito di tutto questo nel prossimo futuro.

Riassumendo, l’informazione di oggi proviene per la maggior parte da media di proprietà di ricchi il cui scopo è il lucro e l’interesse privato. L’informazione che questi media forniscono è manipolata e filtrata pesantemente in modo sistematico e scientifico:

  1. per gli interessi degli inserzionisti che vogliono “spingere” le vendite e non vogliono informazioni che ledano i loro interessi; i media non forniranno informazioni che possano allontanare gli inserzionisti;

  2. per gli interessi dei proprietari dei media, siano essi banchieri, industriali, associazioni, corporation o altro; i media non forniranno informazioni che vadano contro i loro interessi qualunque essi siano: commerciali, politici o altro;

  3. per gli interessi delle fonti di informazione, cioè governi, aziende, società, agenzie di stampa e gruppi di pressioni (associazioni e lobby), con cui i media hanno una forma di dipendenza/simbiosi nata anche da interessi reciproci che li porta a non fornire informazioni che ledano i loro interessi;

  4. per gli interessi dei gruppi di potere capaci di influenzare/colpire i guadagni e gli interessi dei media.

Per stasera ci fermiamo qui. Spero di essere stato chiaro. Questa è solo l’introduzione e l’argomento è interessante e molto ampio.

A presto ;D