
Manipolazione del consenso
Stasera approfitto di un video molto interessante pubblicato su Byoblu per introdurre l’argomento della “manipolazione del consenso”, ovvero la manipolazione dell’opinione pubblica attraverso la distorsione mirata dell’informazione pubblica.
Il video è un’intervista a Marcello Foa, giornalista e insegnante, che ci offre una piccola lezione sulla manipolazione istituzionale del consenso, nell’opinione pubblica.
Cosa’è la manipolazione del consenso?
Una caratteristica dei media “allineati” è quella di presentare gli stessi fatti e la stessa interpretazione dei fatti, lo stesso punto di vista, senza differenziarsi in modo significativo, nonostante il differente orientamento politico.
Com’è possibile che questo accada? Com’è possibile che tanti giornalisti in stati democratici si comportino nello stesso modo?
Perché vengono influenzati, manipolati, orientati da esperti che Foa chiama “Spin Doctor”. Gli spin doctor sono noti al pubblico come i consulenti per la comunicazione che curano le campagne elettorali, individui capaci di influenzare le scelte di milioni di persone (opinione pubblica) attraverso la manipolazione dell’informazione e una profonda conoscenza della psicologia umana.
Il lavoro di questi esperti continua anche al di fuori delle campagne elettorali, continua da dentro le istituzioni con lo scopo di sostenerne l’immagine con le stesse logiche manipolatorie, distorcendo l’informazione.
In che modo governi e istituzioni orientano i media per influenzare l’opinione pubblica?
Influenzano i media che distribuiscono le informazioni. E per farlo in modo semplice ed efficace agiscono sulle agenzie di stampa. Le agenzie di stampa sono enti giornalistici il cui scopo è creare e fornire notizie ad altri organi di informazione (giornali, tv, riviste, radio, ecc) e oggi sono le fonti principali di informazioni a cui attingono i giornalisti. Tanto per chiarire di chi stiamo parlando, ecco qualche nome: Ansa, Associated Press, Reuters, AGI, Adnkronos, Italpress. I giornalisti “dipendenti” di queste “aziende” raccolgono le informazioni, le verificano e le pubblicano.
Parleremo in modo più approfondito delle agenzie di stampa e delle loro contraddizioni in post futuri, nel frattempo ritengo necessario sottolineare che queste agenzie di stampa sono private e vale anche per loro la logica dell’interesse privato e del profitto dei proprietari che influenza il comportamento dei media (leggi il post Media di oggi). Inoltre anche se sono ai vertici della piramide della distribuzione delle informazioni, questo non significa che siano affidabili a priori ed esenti da manipolazioni, errori e censure; per questo è opportuno valutarne con attenzione l’affidabilità, come abbiamo visto nel post Fonti attendibili.
Tornando al quesito, se si va ad esaminare quali siano l’origine delle notizie e chi ne conferma la validità, si scopre che la maggior parte delle volte le notizie sono date e confermate da istituzioni. Per esempio, c’è un grave incidente e a chi chiedono conferma e particolari i giornalisti? All’ospedale, alla polizia, ai vigili del fuoco. Stessa cosa, anzi di più, per quello che riguarda le grandi notizie a livello nazionale e internazionale.
Quindi gli spin doctor che lavorano per le istituzioni conoscono il modo con cui i giornalisti lavorano e possono manipolare le informazioni che vengono raccolte e diffuse dalle agenzie di stampa agli altri media e da questi trasmesse alla popolazione. Il loro scopo è fornire notizie distorte per influenzare e condizionare il punto di vista e il pensiero della popolazione.
Come manipolano il consenso?
Gli strumenti/strategie più efficaci di questi esperti Foa li chiama “frame”: sono inserimenti nella comunicazione sociale e dei media di concetti di grande forza emotiva, veri o falsi che siano, che cambiano o definiscono nuovi limiti, cornici, definizioni, significati o simboli e vanno a modificare il modo di pensare delle persone e di conseguenza il loro comportamento.
Una volta impiantati i frame si propagano e tendono a persistere finché qualcosa di altrettanto forte non riesce a cambiarne le caratteristiche. Le informazioni che non concordano con essi vengono spontaneamente rigettate dalla maggior parte persone, in quanto mettono in dubbio un punto di riferimento, un’interpretazione acquisita della realtà o del passato, un valore, una credenza, un dogma. E questo vale prima di tutti per i giornalisti e gli operatori dei media.
Per esempio, Foa cita il mito delle donne che fumano, simbolo di ribellione femminile è in realtà un “impianto” sociomentale di uno dei padri degli spin doctor, Barneys, su richiesta di un’azienda produttrice di sigarette con lo scopo di aumentarne le vendite. Ma è solo uno di innumerevoli distorsioni e “impianti” che decennio dopo decennio sono stati realizzati a tutti i livelli e in tutti gli ambiti.
Per esempio, i miti sul capitalismo che abbiamo esaminato qui, qui e qui o l’idea che l’euro è un bene assoluto e che è irreversibile (vedi qui) sono esempi politici della manipolazione del consenso. Altri esempi con scopi economici, sono la distorsione del significato e dei simboli delle feste religiose, come Halloween o di babbo natale vestito di rosso, del significato di buona alimentazione, per esempio sull’importanza del latte o sulla garanzia ed efficacia dei controlli alimentari, e del significato di salute, come l’indiscutibilità dei medici e della medicina o l’assoluta bontà dei vaccini.
Quali effetti ha la manipolazione del consenso?
Quando esperti di comunicazione combinano psicologia, sociologia e pochi scrupoli il risultato è la manipolazione delle masse, la creazione di miti e stereotipi senza fondamento, la demolizione della verità e dei fatti, la distorsione del linguaggio e del pensiero.
Naturalmente l’argomento della manipolazione del consenso è molto ampio e complesso e non può essere approfondito in queste poche righe. Questo post vuole essere un’introduzione a un argomento che tutti noi dovremmo conoscere fin da giovani, in quanto bersagli di questi sistemi di persuasione di massa. Nei prossimi post sull’argomento cercheremo di delineare gli strumenti e le strategie che vengono messe in atto da istituzioni e centri di potere per manipolare e controllare l’opinione pubblica.
Marcello Foa è un giornalista di scuola montanelliana e dirige il gruppo editoriale del Corriere Il Ticino, in Svizzera. Insegna Comunicazione e Giornalismo a Lugano e a Cattolica e studia appunto il modo con cui i governi e le istituzioni orientano i media, all’insaputa dei giornalisti e dell’opinione pubblica. Foa è anche scrittore e ha pubblicato alcuni libri, tra cui il saggio “Gli stregoni della notizia” in cui parla appunto delle tecniche usate per condizionare i media.
Qui trovi il blog di Foa sul Giornale, qui la pagina di Wikipedia che lo riguarda. Qui trovi il suo profilo sul sito del gruppo Timedia e qui i libri pubblicati. Ringraziamo Byoblu per l’intervista, pubblicata in questo post.
Grazie per avermi seguito fin qui. Buona visione e a presto ;D
[…] vorrei tornare a parlare di controllo del consenso attraverso i mezzi di comunicazione. Nel post “Manipolazione del consenso” abbiamo visto che una caratteristica dei media “allineati” è quella di presentare gli […]
[…] che lo riguarda. Qui trovi il suo profilo sul sito del gruppo Timedia e qui i libri pubblicati. Qui e qui puoi trovare altri post […]
[…] abbiamo accennato nei post sopracitati e in altri come “Manipolazione del consenso”, “Tecniche di manipolazione dell’informazione” e “Manipolazione dell’informazione”. […]