
L’Ungheria e l’europa
In questi mesi si parla poco dell’Ungheria, o meglio i media allineati ne parlano poco e male, mentre ci bombardano di propaganda pro europa.
Perché?
L’Ungheria è entrata in Europa nel 2004, ma ha continuato e continua ad usare la sua moneta storica, non avendo completato tutte le fasi dell’iter di ingresso. Peccato che nel 2010, a seguito di una crisi economica terribile, sia stato eletto Victor Orban che grazie a una maggioranza schiacciante dei due terzi ha di fatto fermato l’iter di ingresso, ha abbandonato le politiche liberiste imposte dall’Europa, ha nazionalizzato i fondi pensionistici e la banca centrale, ha condotto una politica monetaria di sostegno e rilancio dell’economia.
Dal 2006 l’Ungheria aveva perso 10 punti di Pil per seguire le richieste europee, quest’anno ne ha recuperati 4 e ha ridotto la disoccupazione all’8%. Questo mentre l’eurozona è travolta da una spirale deflattiva che affonda le economie di tutti i paesi, ripeto, di tutti i paesi, e riduce i consumi ai minimi termini e aumenta la disoccupazione.
Orban è intenzionato a riappropriarsi dei servizi, delle proprie risorse energetiche e delle aziende produttrici di energia. All’opposto delle politiche liberiste imposte dalla commissione europea, centrate sulla privatizzazione dei servizi pubblici e delle risorse nazionali.
Aldilà delle mie opinioni su Orban, i fatti dimostrano che la teoria economica che sostiene che “stampare” moneta provoca inflazione è sbagliata e falsa, che una nazione con la propria moneta sovrana può risollevare la sua economia con le giuste politiche economiche-monetarie, che le politiche europee sono recessive e demoliscono le economie degli stati, soprattutto di quelli meno competitivi.
Ora torniamo a chiederci: perché non si parla dell’Ungheria?
Perché è un esempio da seguire e la dimostrazione che l’europa è la causa della crisi.
Perché l’europa sostiene politiche recessive a danno degli stati membri e dei suoi cittadini?
Ritengo che per avere una risposta dobbiamo chiederci chi trae vantaggio da questo.
Chi trae vantaggio dall’europa e dalla crisi provocata dalle politiche europee?
Non i cittadini europei che la subiscono, quanto piuttosto le multinazionali, le lobby, le banche, gli industriali, le classi dominanti che traggono vantaggio dalla libera circolazione di beni, moneta e servizi, e non a caso in questi anni di crisi hanno continuato ad arricchirsi più di prima.
Tu cosa ne pensi?
Nei prossimi post, approfondiremo la storia dell’europa e l’analisi degli effetti delle politiche europee.
A presto ;D
Chiediamo quegli ungheresi (circa 1M) chi hanno lasciato il paese da quando Orbán é il primo ministro….
Ciao, Anita, grazie per il commento.
Naturalmente il mondo non è bianco o nero e Orban non è un santo, ma un politico navigato che sa quello che fa. E
non c’è dubbio che l’Ungheria oggi sia meno democratica di ieri. Ma se guardiamo i fatti dal 2004 ci sarebbe molto da discutere, soprattutto sul ruolo dell’Europa e sulla sua responsabilità nella crisi che ha portato alla situazione odierna.
Sull’emigrazione, non mi risultano i numeri che citi, ma poco più del 6% della popolazione, la maggior parte tra il 2008 e il 2010 a seguito della crisi economica generata dall’ingresso nella comunità europea, prima di Orban.
Comunque mi informerò meglio.
Grazie per il tuo commento
La democrazia ungherese ormai non esiste piú.
Con le statistiche di emigrazione il problema é che non dimostrano la realta, come tantissimi Ungheresi non sono registrati all’estero…
Ungheria é tutto oggi ma non un esempio da seguire. (Il tasso di poverta non é stato mai cosí alto da 1989….)
Ovviamente l’UE nella forma di oggi non é abbastanza potente a risolvere un crisi dal genere, pero io credo che dobbiamo creare un Europa federale nel mondo globalizzato invece di ritornare al modello che sta seguendo Orbán….
Ciao, Anita, non ho informazioni sufficienti per confermare lo stato della democrazia in Ungheria. Nonostante la maggioranza schiacciante e i suoi interventi legislativi anche sulla costituzione, non mi risulta che sia diventato un regime o che non vengano rispettati i diritti delle minoranze ed opposizioni.
Non sono d’accordo invece sulla questione dell’esempio da seguire. Come ho scritto nel post, l’Ungheria è la dimostrazione di diverse cose, soprattutto che le politiche europee sono recessive. Visti i fatti e le azioni delle istituzioni europee, personalmente non ho alcuna fiducia in esse. Quello che vedo non è un’Europa unita, ma un gruppo di stati diversi legati solo da una moneta e da accordi economici. Certamente non un’Europa di popoli uniti.
Mi spiace
Mai letto tante cose non vere in un articolo. Uno: quasi tutti i paesi della zona Euro stanno crescendo, chi più chi meno, com’è logico che sia. Nessuno di questi paesi ha nazionalizzato la banca centrale, quindi anche questa è una cosa non vera, cioè nazionalizzando la banca centrale ci sarà crescita. L’Ungheria ora cresce perchè i paesi europei da cui dipende per le esportazioni (Germania in primis) hanno aumentato gli ordini (torniamo al fatto che tutti crescono). Ancora non capisco come si fanno a scrivere degli articoli su un qualcosa che non si conosce.
Per capire quanto sia “ricca” questa nazione basterebbe guardare qualche agenzia immobiliare e scoprire che qui al centro della capitale si vendono appartamenti a 220-250 mila fiorini al mq, che lo stipendio medio è di circa 400 euro e che gli anziani vivono con 80 mila ft di pensione (meno di 300 euro).
Nell’euro l’Ungheria non può entrarci, non rispetta alcun parametro di ingresso e per ora gli conviene soltanto prendersi i fondi europei….infatti è uno dei pochi paesi che prende circa 5 volte la quota che mette.
Qui ci sono le tasse assicurative e bancarie più alte del mondo, la moneta ha perso circa il 25% del valore in 3 anni.
Non si parla dell’Ungheria perchè è un paese con meno di 10 milioni di abitanti, Anita diceva 1 milioni di emigrati in 3 anni, a me risultano circa 500 mila che sono tantissimi lo stesso. Non se ne parla perchè secondo tutte le agenzie di rating ha dei titoli di stato che sono spazzatura, un terzo della popolazione vive sotto la soglia della povertà, l’aspettativa di vita tra le più basse in Europa, il tasso di alcolismo tra i più alti. Di cosa si dovrebbe parlare?
Ciao, Rocco, grazie del commento.
Appena possibile rispondo con calma a quello che dici. Perché affermazioni e opinioni che riporti contrastano con i fatti e le informazioni a cui mi riferisco.
Grazie
Vivo qui da oltre 15 anni, quello che dice Rocco e’ vero ed e’ stato anche ottimista…..fatevi un giro a Budapest, vi accorgerete che i locali del centro (di proprieta’ straniera o dei soliti noti ricchi locali) sono pieni solo di studenti Erasmus e turisti low-cost, i ragazzi ungheresi non possono spendere neanche 1-2 euro e si ritrovano in casa come ai vecchi tempi del comunismo. In giro ci sono migliaia di senzatetto, e’ terribile. Sta aumentando la delinquenza a dismisura a causa della crisi economica. Ci sono migliaia di appartamenti sfitti, non riescono ad affittare neanche a 200 euro al mese, nelle vie anche centrali si puo’ leggere ovunque il cartello “Elado’, Kiado'” (vendesi o affittasi) sia per appartamenti che per negozi. L’unico lavoro possibile, oltre allo sfruttamento nella ristorazione come sguatteri/camerieri per pochi soldi, e’ ormai nelle multinazionali al call center e It Service dove ti sfruttano 10-12 ore al giorno con stipendi da 600-700 euro al mese ma solo per laureati che parlano perfettamente 2-3 lingue straniere, tutti gli altri si devono accontentare di 400-500 euro. L’inflazione e’ andata alle stelle, ormai anche comprare un kg di pomodori e zucchine e’ diventato un lusso per la maggioranza dei cittadini (un kg di pomodori anche a 3-4 euro…), molti si limitano ad acquistare patate, cipolle e pollo. L’iva e’ al 27%!!! Questa e’ la situazione di Budapest, la citta’ piu’ ricca d’Ungheria e Capitale…fuori e’ terribilmente peggio!! Fuori Budapest ormai restano solo anziani indigenti e zingari poche realta’ industriali straniere, i giovani emigrano in Austria, Germania, Olanda, ecc……Questa Nazione ha avuto un boom a fine anni ’90 e primi anni 2000 con le delocalizzazioni e investimenti stranieri “sani”, oggi ormai vive solo con gli ingenti fondi arrivati dalla Ue serviti ad abbellire la zona centrale ma tutto questo non basta di certo a risollevare le sorti del Paese. La scommessa per il futuro sarebbe quella dello sviluppo dell’agricoltura e del settore terziario ma i giovani ungheresi, generalmente preparati con lauree specifiche, preferiscono andare all’estero a guadagnare stipendi “tedeschi” piuttosto che rischiare un fallimento personale nel proprio paese o limitarsi a vivere con poco…….A livello politico all’estero dovrebbero sapere che Orban non e’ di certo una novita’ per il Paese, era gia’ stato Primo Ministro anche nei primi anni del 2000 poi, causa la prima fortissima crisi economica, gli ungheresi lo avevano rimpiazzato con un altro premier di sinistra forse ancora peggiore, poi sono tornati a votare lui…….Qui a votare va solo la meta’ della popolazione, gli altri sono disillusi e amareggiati, non seguono la politica. Personalmente spero che l’Ungheria riesca a risollevarsi ma per ora vedo solo l’utilizzo dei fondi europei e l’abbellimento delle zone centrali della Capitale e poco altro………non si va lontano in questo modo!!
Ciao, Mik, grazie del commento
Due parole perché sono fuori per lavoro e non ho un PC a disposizione.
Sono stato informato di prima mano delle conseguenze terribili della crisi economica esplosa nel 2006-2008 con l’ingresso in Europa e la conseguente emigrazione di mezzo milione di ungheresi. La situazione non è risolta, ma i dati ufficiali mostrano la ripresa economica e sopra la media.
Su Orban non c’è nulla da aggiungere, non mi piace, è un politico navigato che sa cavalcare la marea.
Il punto chiave del mio post riguarda il rapporto tra la situazione dell’Ungheria nell’ultimo decennio e l’Europa.
I dati su cui mi sono basato sono eurostat, ocse, istat e altri. Le conclusioni sugli effetti recessivi delle politiche europee sono condivise da molti ecomisti.
Appena possibile approfondisco