
L’informazione che manca
In questi mesi abbiamo assistito a campagne di propaganda che andavano oltre la manipolazione dei fatti, a media che raccontavano menzogne e negavano i fatti, a giornalisti che offrivano informazioni distorte o false prese da fonti inaffidabili o ingannevoli. E parlo delle più grandi reti televisive americane ed europee e della grande maggioranza dei giornali occidentali.
In un regime autoritario non ci stupiremmo di queste cose, ma nelle “evolute” democrazie occidentali non dovrebbero accadere. Non è quello che ci insegnano? Diritti dei cittadini, garanzie costituzionali, libertà democratiche e organi di controllo dovrebbero far sì che i media mantengano il loro ruolo di testimoni e quindi di guardiani del potere. No?
Sappiamo entrambi che non è così. Sono secoli che chi governa conosce il potere dell’informazione e usa i media per manipolare il consenso. Era eclatante, per esempio, durante il fascismo in Italia, in cui radio e giornali erano sotto stretto controllo del regime e fungevano da organo di propaganda, ma così è stato ed è anche per le democrazie.
Senza voler ripercorrere la storia dei mezzi di comunicazione (lo faremo in altri post), lo sviluppo delle tecnologie ha facilitato la trasmissione delle informazioni e la proliferazione di giornali, radio e tv private, che sono diventati in fretta protagonisti nella formazione delle opinioni dei popoli e quindi del consenso.
Nuovi attori che i governi potevano influenzare, ma non controllare, i media privati nel loro ruolo di intermediari dell’informazione potevano influenzare i governi e la politica, proprio perché in grado di influenzare l’opinione pubblica. Per questo i media privati sono stati oggetti di una corsa all’acquisizione da parte di aziende, partiti, banche, elite e corporation.
Lo scopo di comprare un giornale, una radio o una tv non è quello di fare buona informazione, ma quello del profitto, soprattutto tramite la vendita di spazi pubblicitari, e per poter agire sull’informazione per influenzare la politica e la cittadinanza.
Quando l’accentramento in poche mani è diventato realtà, i media si sono allineati seguendo le posizioni e gli obiettivi dei loro proprietari, che a seconda delle situazioni, del vantaggio personale e dei progetti, hanno appoggiato una certa politica piuttosto che altre, o una visione del mondo censurando tutto il resto. Lo si vede bene durante le campagne elettorali, soprattutto le campagne combattute e fuori dagli schemi. Ma lo si percepisce nei particolari, nel modo con cui hanno piegato la lingua parlata ai modelli e ai frame con cui ci hanno bombardato per anni.
Pensa alle migliaia di parole che hanno sostituito quelle vere, da “missione di pace” a “termovalorizzatore”. Questa è manipolazione. Oppure pensa al modo con cui consideriamo emotivamente i morti dichiarati o perfino mostrati nelle notizie: se sono bambini, se sono islamici, se sono palestinesi, se sono russi, terroristi, italiani e così via.
Eppure non sono tutti uomini? Non dovremmo almeno dispiacerci per tutti loro?
Sono solo alcuni degli effetti della manipolazione “martellante” e costante con cui ci hanno bombardato negli ultimi decenni tramite i media pubblici e privati. Prima a scopi pubblicitari, per “convincerci” a comprare, poi allo scopo di modificare la nostra visione della realtà. Ma veniva fatto e viene fatto in modo sottile e pervasivo, mentre quello che sta accadendo oggi è molto più eclatante e grossolano.
Nel video qui sopra trovi una delle ultime testimonianze su come i media vengono comprati e convinti a manipolare le informazioni per gli scopi della politica e degli affari. Che dire? Un altro chiodo alla bara della credibilità dei media moderni. E dei giornalisti indegni di questo nome.
Cresce il bisogno di poter avere informazioni affidabili da fonti credibili. Sembra semplice, ma non lo è affatto. I media pubblici e privati sono facilmente accessibili, ma anche inaffidabili. L’ideale sarebbe avere accesso diretto all’informazione senza intermediari. Mentre normalmente gli intermediari sono almeno due, se va bene, e la maggior parte dell’informazione arriva da fonti istituzionali.
E’ possibile avere un mezzo di informazione senza intermediari?
Sì, per esempio Twitter a suo modo non è un intermediario, come invece è facebook per esempio, e non interviene nel processo di diffusione se non limitando il messaggio e le modalità di interazione.
Quindi è possibile, sarebbe possibile, con internet e gli strumenti odierni, creare uno strumento in grado di permettere l’accesso alle fonti senza essere costretti a passare attraverso intermediari. Altra questione sarebbe riuscire a mantenerlo indipendente da influenze e manipolazioni.
Inoltre questo sarebbe solo uno dei passi necessari per poter avere un’informazione affidabile.
Tu cosa ne pensi? Cosa fai o cosa faresti per poter garantirti un’informazione affidabile?