
La realtà è quello che percepiamo con i sensi, anzi no, è molto di più
La realtà è ciò che percepiamo coi nostri sensi, l’esperienza ce lo insegna e se proviamo a ignorarla scopriamo molto in fretta quanto può essere doloroso farlo.
Ma la realtà non è solo quello che percepiamo con i nostri sensi.
È molto di più.
I nostri sensi sono limitati, vediamo solo una piccolissima parte dello spettro della luce, la parte visibile appunto, così come il nostro udito può sentire solo una parte dello spettro sonoro, così come gli altri sensi sono in grado di percepire solo una parte della realtà attorno a noi e dentro di noi.
Trovi innumerevoli conferme di questo non solo nei libri dedicati al corpo umano, ma soprattutto nelle tue esperienze personali, quindi non insisterò su questo punto. Se hai dubbi non esitare a verificare le mie affermazioni.
Devo però sottolineare che percepiamo solo una parte della realtà anche perché i sensi traducono e trasmettono gli stimoli al nostro cervello, che li scompone e li interpreta in decine di modi diversi per motivi precisi e utili. Per esempio ciò che vediamo viene analizzato per individuare movimenti veloci, ma anche per individuare volti e occhi, per stimare distanze e molto altro ancora.
Questi processi di scomposizione, analisi e interpretazione riducono ancora di più la nostra percezione della realtà. Il nostro cervello è limitato e specializzato e per questo è in grado di “comprendere” solo in parte quanto i sensi percepiscono.
Siamo abituati a credere che la realtà sia quello che percepiamo con i nostri sensi, mentre in realtà è solo la comprensione frammentata e distorta della realtà da noi percepita. Che a sua volta è una porzione limitata della realtà.
Semplificando possiamo distinguere la realtà tra quello che percepiamo e quello che non percepiamo. Per semplicità la prima parte possiamo chiamarla realtà visibile, mentre la seconda possiamo chiamarla la realtà invisibile.
Se non possiamo percepire la realtà come possiamo conoscerla?
La risposta veloce è che possiamo percepirla usando strumenti o tecniche che ci permettono di percepirla in modo indiretto.
Per esempio, possiamo usare microscopi per vedere cose e creature molto piccole, telescopi per vedere oltre l’atmosfera, telecamere e reti o strumenti di trasmissione per vedere lontano, sistemi di registrazione per rivedere porzioni della realtà ed eventi accaduti nel passato, strumenti di analisi in grado di percepire ciò che i nostri sensi non vedono (es: infrarossi, radiazioni, ultrasuoni) e molto altro ancora.
La tecnologia ci ha permesso di vedere porzioni crescenti della realtà invisibile che menti illustri del passato hanno immaginato o dedotto secoli o millenni prima che fossimo in grado di verificarlo. Come, per esempio, la struttura della materia e l’idea di atomo, la natura del sistema solare e dell’universo, gli aspetti energetici e biochimici del corpo umano e molto molto altro.
Come sono stati in grado esseri umani di vedere gli aspetti invisibili della realtà?
Innanzi tutto grazie all’intelligenza, alla logica e all’osservazione della realtà visibile. Così come siamo in grado di intuire la natura delle nuvole in cielo dall’osservazione del clima, oppure siamo in grado di dedure dalle tracce di un ambiente i fatti avvenuti in nostra assenza, o dai rumori quello che accade non lontano da noi.
È davvero possibile comprendere natura e tratti della realtà invisibile solo con questo?
Così confermano storia scritta e fatti, ma possiamo trovare conferme altrettanto valide tra i ricordi della nostra infanzia e adolescenza, i periodi della nostra vita dove apprendiamo di più della realtà. Certo non è semplice, richiede menti sveglie, curiosità, voglia di imparare e un’attenzione viva e costante alla realtà.
Dove voglio arrivare?
Quello che voglio indicare è che siamo abituati a credere che la realtà sia quello che percepiamo coi nostri sensi, mentre non è così, è la comprensione frammentata e distorta di una porzione limitata della realtà.
Quello che sottolineo è:
- i nostri sensi sono limitati e ci permettono di percepire sono porzioni e aspetti della realtà,
- la nostra mente scompone il percepito e lo interpreta e comprende solo parzialmente, secondo punti di vista limitati e specializzati,
- d’altra parte dall’osservazione della realtà siamo in grado di percepire e comprendere anche parte dei suoi aspetti invisibili,
- per “conoscere” la realtà invisibile dobbiamo usare strumenti e metodi dedicati,
- ma possiamo imparare a conoscere la realtà invisibile studiando, osservando con attenzione la realtà visibile.
Il problema è che per la maggior parte del tempo noi siamo distratti da altro, ci concentriamo sui particolari, ci perdiamo nei nostri pensieri ed emozioni.
Riassumendo, la realtà che percepiamo e comprendiamo è solo una parte del tutto, una porzione più piccola di quello che crediamo, ma grazie a intelligenza, curiosità e attenzione alla realtà possiamo ampliare la nostra conoscenza e comprensione.
Afferri?
Ne parleremo ancora, in altre occasioni.
A presto.