LA MENTE UMANA – Reazioni lampo
Da ragazzi, tutti abbiamo scoperto di poter reagire a velocità sorprendenti per evitare di urtare un oggetto o di esserne colpiti. Per esempio giocando a calcio o a pallavolo, abbiamo evitato una palla in volo rivolta al volto. Prima ancora che la nostra mente diventasse cosciente dell’oggetto in collisione, abbiamo reagito per evitarla.
Come ci riusciamo?
Evitare collisioni con oggetti o corpi è piuttosto importante per la nostra sopravvivenza, non credi? Madre natura e la selezione naturale ci hanno dotato di speciali meccanismi neurali collegati direttamente ai sistemi motori dei nostri comportamenti difensivi. Questi ci permettono di reagire a uno stimolo nel tempo di ottanta millisecondi, una velocità troppo elevata per qualsiasi elaborazione mentale superiore, perfino troppo veloce perché le informazioni visive provenienti da entrambi gli occhi vengano combinate ed elaborate.
Questo è possibile perché sono funzioni sviluppate presto nel corso dell’evoluzione, nei nostri antenati più antichi, quindi sono gestite in profondità, nell’area più primitiva del cervello che può attivarsi molto più rapidamente delle funzioni della corteccia.
Come funziona questo meccanismo difensivo?
Ebbene il trucco consiste nell’estrarre da input visivi bidimensionali a bassa definizione provenienti dagli occhi, informazioni in tre dimensioni sufficienti a valutare posizione, direzione e velocità relativa degli oggetti in movimento. Lo facciamo, per esempio, valutando le aree più scure rispetto allo sfondo dell’immagine, o riconoscendo l’espansione simmetrica delle aree scure, segno di un oggetto in espansione, quindi probabilmente diretto verno di noi. Questi e altri stimoli provocano una reazione di sgomento che attiva automatismi quali il battito delle palpebre, o lo scostamento della testa, o la contrazione muscolare degli arti.
Per esempio, è estate e una mosca ti gira attorno e improvvisamente reagisci al suo tentativo di posarsi sul tuo volto. Oppure cammini per strada parlando con qualcuno, passi davanti a una cancellata di un giardino ed eviti all’ultimo momento un ramo di un cespuglio che sporge all’esterno.
Naturalmente lo scopo è sempre evitare situazioni potenzialmente pericolose ed è un meccanismo talmente radicato in noi che non è possibile sopprimerlo o abituarsi agli oggetti in collisione. Ti sconsiglio di provarci, per quanto il meccanismo sia molto efficace non vedo molto senso nel farsi tirare addosso oggetti per verificarlo.
E’ l’unico meccanismo difensivo?
No, affatto, questa è solo una delle funzioni difensive del nostro cervello più primitivo. Siamo provvisti di diverse altre funzioni simili, quali per esempio l’istinto a chiudere gli occhi quando questi sono minacciati da vicino, o la spinta a irrigidirsi per assorbire un urto che non si riesce ad evitare, o alzare le braccia per difendersi il volto o altre parti sensibili, o sobbalzare per rumori improvvisi e forti. Sono reazioni automatiche ad alta velocità che di solito ci sono molto utili, fino ad arrivare a fare la differenza per la nostra incolumità.
Questo è tutto per stasera. Se hai commenti o domande sentiti libero di esporle.
A presto ;D