LA MENTE UMANA – Il cervello e l’elaborazione in parallelo

LA MENTE UMANA – Il cervello e l’elaborazione in parallelo

13 Aprile 2013 0 Di Pier

Nella nostra quotidianità spesso siamo indotti a confrontare il cervello umano con i microprocessori dei computer: al lavoro, a casa, occupandoci dei nostri interessi, spesso ci stupiamo di quanto lenti siamo rispetto alle macchine, specialmente nei calcoli elementari, o viceversa ci stupiamo di quanto velocemente risolviamo situazioni di notevole complessità.

Ha senso confrontare il cervello umano con un computer?

Aldilà delle questioni morali e religiose del porre a confronto una macchina a un essere umano, non ha molto senso neppure a livello di tecnologia e capacità di calcolo. Il calcolo seriale di un microprocessore odierno ha ben poco a che fare con il calcolo in parallelo della rete neurale più straordinaria in natura: il cervello umano.

Come funziona l’elaborazione nel cervello umano?

Un computer fa un calcolo alla volta, ma è velocissimo a farlo, mentre i singoli neuroni in confronto lavorano lentamente: è improbabile che i neuroni si attivino più di una volta ogni 5 millisecondi, eppure ogni neurone è collegato a migliaia di altri neuroni che trasmettono informazioni contemporaneamente da un “modulo di elaborazione” all’altro, avanti e indietro. Le informazioni relative a una “operazione” vengono quindi elaborate dalla rete neurale del cervello umano tutte simultaneamente, in parallelo appunto, mentre un computer è costretto a calcolare in fasi successive.

Un esempio lampante della capacità di elaborazione del nostro cervello è la comprensione linguistica: quando leggiamo una comunicazione scritta per decifrarla elaboriamo contemporaneamente la lettura e decodifica delle parole, il contesto, il diverso significato delle singole parole, il significato complessivo della comunicazione, i sottintesi, la coerenza, il contenuto emotivo e molto altro. Nel caso di uno scambio verbale elaboriamo anche il linguaggio non verbale, gestualità e postura, il linguaggio paraverbale, espressività facciale, tono della voce e molto altro.

Non esiste ancora una macchina capace di fare altrettanto, né tantomeno capace di farlo in tempo reale. Come ci riusciamo? Grazie al nostro cervello e ad anni di apprendimento. E la cosa bella è che non è necessario neppure che le parole siano corrette e scandite, che le frasi siano intere, che la voce sia limpida. Anche in presenza di errori di scrittura, di distorsioni, parole parziali, forti rumori di fondo, pronunce e accenti particolari il messaggio arriva comunque a destinazione. Anzi il nostro cervello è capace di correggere gli errori di scrittura ancora prima che la mente li possa notare.

Secondo te come è possibile tutto questo?

Esatto, è possibile grazie alla capacità di elaborare parallelamente enormi quantità di informazioni in tempo reale, unita alla capacità di fare ipotesi e deduzioni affidabili.

Un esempio è quello di leggere correttamente intere frasi composte da parole con la prima e ultima lettera corrette e quelle intermedie “mescolate”. Il cervello riesce in tempo reale a ricostruire la parola prendendo in considerazione allo stesso tempo tutte le combinazioni delle lettere intermedie e contemporaneamente verificando la coerenza con il senso generale della frase.

Stessa cosa vale nel caso di frasi incomplete, come per esempio un colloquio realizzato in un ambiente molto rumoroso, in cui le frasi arrivano incomplete a causa del forte rumore di fondo. In questo caso il cervello cerca di completare i vuoti, tenendo conto delle parole chiave che gli sono arrivate, del senso del discorso e della coerenza generale anche con il linguaggio corporeo dell’interlocutore. Quando ci accade, abbiamo spesso la sensazione di “intuire” la frase corretta, di essere attratti proprio dalla soluzione.

Un computer odierno non sarebbe capace di emulare tutto questo, nonostante le impressionanti capacità di calcolo raggiunte, questo perché l’elaborazione rimane comunque seriale, anche se si utilizzano più processori in parallelo.

Forse un giorno riusciremo a realizzare una macchina capace di un’elaborazione in parallelo della stessa entità di quella del cervello umano, ma è molto probabile che quella macchina non sarà più tale, ma piuttosto una mente senziente.

Tu cosa ne pensi?

Grazie per avermi seguito fin qui e a presto ;D