LA MENTE UMANA – Come funziona l'attenzione?

24 Agosto 2011 0 Di Pier

Come abbiamo visto in precedenti post (qui e qui), viviamo in un mondo caotico e mutevole e siamo immersi in un “flusso” di stimoli e percezioni. Attraverso i nostri sensi riceviamo migliaia di informazioni sensoriali al secondo e non siamo in grado di gestirle tutte insieme in modo consapevole. Il cervello riceve ed elabora tutto, ma sono troppe per la nostra mente cosciente, che deve decidere a cosa dedicare le proprie risorse, la propria attenzione.

Cos’è l’attenzione?

L’attenzione è la messa a fuoco della mente su un particolare stimolo sensoriale, o un insieme di stimoli. E’ la sensazione che proviamo quando dedichiamo una parte significativa delle nostre risorse mentali a un evento, un oggetto, una persona, un gesto e così via. Non ha nulla a che vedere con la concentrazione che per esempio esercitiamo quando leggiamo questo testo, per esempio, o ascoltiamo una conferenza. Stiamo parlando della temporanea importanza che la nostra mente dedica a una certa percezione.

Per esempio, prova a guardarti attorno. Cosa noti? Cosa attira la tua attenzione? Un volto, un gesto, una luce, certe parole che due si scambiano, la luce del semaforo, alcune immagini da un televisore in vetrina e così via. Ognuno di essi ha ricevuto la nostra attenzione per un breve momento.

Come decidiamo a cosa prestare attenzione?

Nella maggior parte dei casi è un atto consapevole, cioè possiamo essere più attenti a “eventi” particolari, come per esempio l’espressività dei volti umani, o alle forme degli oggetti. La nostra attenzione quando ci troviamo per esempio all’aeroporto in attesa di un parente è molto diversa da quella che manifestiamo durante la visita ad un museo. La nostra attenzione consapevole varia a seconda dei nostri pensieri coscienti, del luogo in cui ci troviamo, della compagnia, del nostro stato emotivo, e così via. Approfondiremo l’argomento in un post futuro.

Concentriamoci sull’attenzione inconsapevole. E’ estate, sei seduto al tavolino del bar, ti guardi attorno senza particolare interesse: gli occhi vengono attirati dai cenni della gente, dalle espressioni, dai movimenti improvvisi. E intendo proprio attirati, perché lo sguardo si sposta, anzi scatta su ciò che ha attratto la tua attenzione, e osserva finché qualcos’altro non attira inconsciamente la tua attenzione o tu decidi di osservare altro.

Cosa attira inconsapevolmente la nostra attenzione?

Sono certo che conosci già la risposta: stimoli sensoriali improvvisi, come un forte rumore o un movimento improvviso. Ma perché e come?

Per semplificare ci concentreremo su una sola fonte sensoriale, la principale, la vista. Come già abbiamo visto in precedenza, le immagini che l’occhio riceve vengono trasmesse come impulsi elettrici attraverso il nervo ottico a una decina di regioni cerebrali diverse con compiti diversi. Il riconoscimento conscio delle informazioni visive avviene nella corteccia visiva, una zona del lobo occipitale nella parte posteriore del cervello. Qui le immagini vengono elaborate in molti modi e con molti scopi, per esempio, per capire le forme degli oggetti, per decodificare i colori, per comprendere se qualcosa o qualcuno si muove, eccetera. Le altre zone elaborano le immagini per altri scopi, per esempio vengono utilizzate per determinare le dimensioni della pupilla a seconda dell’intensità luminosa, o per regolare i movimenti degli occhi e della testa.

Tra l’altro una copia degli impulsi viene trasmessa al “collicolo superiore”, in una zona primitiva del cervello con una struttura elementare, di cui troviamo l’equivalente in pesci, anfibi e in molte altre specie animali. Il compito di questa regione è quella di esaminare le immagini per percepire un eventuale minaccia che richiede una reazione rapida, più rapida di quella ottenibile con la corteccia visiva. E’ quello che ci fa reagire prontamente, di riflesso, che ci spinge a muoverci prima ancora di capire cosa sta succedendo, che ci spinge a cambiare posizione o orientamento della testa per renderci pronti a quello che sta per accadere.

E’ quest’area cerebrale che “orienta” la nostra attenzione, di solito verso un movimento inatteso, o una luce improvvisa o certe espressioni del volto delle altre persone. E’ il nostro cervello che ci dà una mano, sposta i nostri occhi e ci dice: “hei, forse è meglio che tu faccia attenzione a quello”. Naturalmente la sua funzione è così utile ed efficace che la selezione naturale l’ha conservata dentro di noi.

Quali sono gli eventi che catturano di più la nostra attenzione?

Il primo della classifica è il movimento improvviso e imprevisto, che può nascondere una minaccia, come un attacco fisico. Il secondo è una luce improvvisa, o meglio una variazione di contrasto luminoso. La terza classe di eventi riguarda gli oggetti che si “manifestano bruscamente” e che richiedono una certa reazione. Mai andato nella galleria degli orrori al luna park? Approfondiremo in un’altra occasione il rapporto particolare della mente con gli oggetti. La quarta classe di eventi riguarda l’espressività umana: il cervello reagisce alle espressioni degli altri esseri umani, specialmente se sono “negative”, per esempio se esprimono paura o rabbia.

L’argomento è molto ampio e richiederebbe pagine e pagine, ma per questa volta ci fermiamo qui. Ne parleremo ancora in futuro.

Grazie dell’attenzione e a presto ;D