La mappa e il territorio
Questo è un periodo impegnativo per il sottoscritto, il lavoro soprattutto. Nonostante ciò studio per il blog e raccolgo materiale da pubblicare e se posso dirlo alcuni argomenti sono veramente appassionanti. Certo, è una promessa, quindi continua a seguirmi. Aggiungo che ho un altre idee nuove, diverse della quali richiedono però almeno un socio.
Stasera volevo soffermarmi un attimo su un pensiero che mi frulla in testa questi giorni che posso sintetizzare con la vecchia massima della pnl: la mappa non è il territorio. Che sta a significare che la mia, tua, nostra visione della realtà non è la realtà, quanto piuttosto un’interpretazione della stessa.
In questi giorni di eventi e di cambiamenti, trovo insopportabile come i media e gli esperti cerchino incessantemente di propinarci una visione distorta della realtà, di influenzare la nostra mappa. Se vuoi possiamo chiamarla propaganda, oppure manipolazione, oppure disinformazione. D’altra parte se ci voltiamo indietro, al passato, possiamo con facilità riconoscerla esercitata incessantemente attraverso il tempo dai potenti, dai regnanti, dalla religione, dovunque c’è un potere che mira a conservarsi, accrescersi e nutrirsi.
Manipolare la realtà degli altri li spinge ad agire come noi vogliamo. E se ci pensi, ognuno di noi fa la stessa cosa, in piccolo. Manipoliamo la realtà degli altri, di chi ci sta vicino e non meno frequentemente di noi stessi, agendo sulla nostra visione della realtà. Ora non importa il perché, ma le conseguenze.
La logica suggerisce che quando agiamo sulla mappa la realtà non cambia. E’ davvero così?
Certo, non possiamo agire sulla realtà a parole, le montagne rimangono montagne e le leggi della fisica non cambiano. Eppure ho osservato che la realtà piccola e locale di ognuno di noi cambia cambiando la mappa e non è solo un’impressione del protagonista, cambia concretamente. Cambia perché lo stesso individuo, noi, agiamo consciamente o inconsciamente per cambiare la nostra realtà.
I media ci impauriscono con la prospettiva di un futuro cupo, con minacce illusorie e noi agiamo per evitarle o per affrontarle, spesso dando forma al futuro cupo. L’aviaria ci ha spinto a spendere per vaccini e medicinali inutili facendo il vantaggio delle industrie farmaceutiche e il danno delle industrie dell’allevamento. Ora c’è la crisi e in nome della crisi si chiedono molte cose, eppure cos’è la crisi, qual è la sua origine, chi l’ha generata, con quale scopo e soprattutto è reale?
Parleremo presto di mappe e territorio, di manipolazione e scelte consapevoli. Il cammino è lungo, ma il viaggio è appassionante. Insieme troveremo risposta anche a queste domande.
A presto ;D