
La guerra all’informazione indipendente è cominciata
La guerra all’informazione indipendente è cominciata.
Anche in Italia. E tra i primi c’è Byoblu.
L’abbiamo considerato e anticipato nei post degli ultimi mesi (qui, qui, qui e qui): a seguito del collasso della credibilità e dell’autorevolezza dei media allineati, controllati direttamente o indirettamente dall’establishment, è cominciata la campagna della lotta alle notizie false, le fakenews.
Di per sé questa sembra una buona notizia, no?
In un mondo globalizzato, dove l’informazione abbonda, ma dove è difficile distinguere l’informazione affidabile da quella inaffidabile, ostacolare la diffusione delle informazioni false è una buona idea. No?
Peccato che, come hanno dimostrato i fatti negli ultimi anni, i principali produttori e distributori di notizie false sono proprio i grandi media allineati e le autorità politiche e militari dei grandi paesi.
Quindi la campagna diffusa dai grandi media allineati contro le fakenews non è altro che una copertura per la censura delle fonti di informazioni indipendenti e alternative che permettono ai cittadini di informarsi meglio, di conoscere il vero aspetto della realtà in cui vivono.
Tra queste fonti indipendenti ci sono i “nuovi media” della rete e perfino i blog privati, che possono riportare informazioni di fonti non facilmente accessibili o non conosciute, ma che nella maggior parte dei casi offrono letture alternative dei fatti che vengono diffusi dai media allineati. E spesso sottolineano le incoerenze, le manipolazioni, l’assenza o la controversia delle fonti.
Questo svela la scarsa affidabilità e credibilità dei giornali e delle tv private, che eseguono ciò che i proprietari impongono loro. Questo può andare dal dare più meno visibilità a fatti o persone di interesse, a vere e proprie campagne con lo scopo di influenzare e manipolare il consenso dei cittadini.
È per questo che nel mondo occidentale la maggior parte dei media allineati è in declino, ok, anche per questo, ma tutti noi ci chiediamo perché dovremmo spendere i nostri soldi per avere informazioni poco affidabili da fonti inaffidabili, quando con il cellulare o il pc si possono velocemente raggiungere fonti più affidabili?
La politica e l’establishment cercano di opporsi alla marea che monta e lo fanno tramite la censura. Nell’occidente, in Europa soprattutto si stanno preparando leggi apposite, si propongono organismo di controllo pubblici con lo scopo di decidere cosa è vero e cosa no.
Ma le avanguardie sono private. Google e Facebook hanno iniziato una campagna di censura di siti e blog che fanno informazione, partendo da siti che effettivamente diffondono fakenews, ma aggiungendo in fretta siti e blog che fanno vera informazione. Dopotutto chi decide se un’informazione è falsa o manipolata? E se una fonte è affidabile o meno?
È accaduto qualche giorno fa a Byoblu, qui in Italia. Sito storico, perfino premiato per l’informazione di qualità, famoso per aver anticipato eventi e fenomeni e per aver fatto conoscere alla rete personaggi ed esperti ora pubblici e invitati negli spettacoli televisivi.
Per ora la censura del più grande motore di ricerca al mondo, Google, e del più grande social è mirata a tagliare gli introiti dei siti che usano le loro piattaforme pubblicitarie, ma penso dobbiamo aspettarci presto altri tipi di censura. Come quella mirata a ridurre la visibilità dei siti scomodi.
Da anni era chiaro a tutti che Google e Facebook non fossero le fredde e neutrali macchine che offrono servizi, più attenti agli affari che ad altro, ma ora è evidente a tutti che dietro la facciata ci sono persone e proprietari con sentimenti e idee politiche. Google e Facebook sono attori politici che agiscono per i propri interessi sui flussi informativi e sui servizi a discapito di altri.
Cosa ci aspetta?
Assisteremo a diversi tentativi di censura da parte dell’establishment neoliberista occidentale e sarà spiacevole, per molti, ma non credo andrà a buon fine. Anzi penso comporterà un maggior coinvolgimento dei cittadini nella politica.
Tu cosa ne pensi?
Oltre ai video di Claudio Messora, ho aggiunto altri video interessanti che vale la pena vedere.
A presto ;D
[…] post “La guerra all’informazione indipendente è cominciata” abbiamo constatato quanto afferma il titolo: l’inizio della guerra all’informazione […]