
La felicità e l’uomo
L’uomo può essere felice?
Sì, l’uomo può essere felice, ma per esserlo ha bisogno di:
- essere libero
- conoscere sé stesso
Questo è intuitivo, non credi? Uno schiavo difficilmente può essere felice e un uomo che non sa cosa lo rende felice non può scegliere e agire per raggiungere la felicità.
Naturalmente queste sono semplificazioni, in due espressioni c’è tutto quello che riguarda la natura dell’uomo: i suoi bisogni, fisici ed emotivi, come vediamo la realtà, la struttura della nostra mente, i modi con cui possiamo essere influenzati, i desideri. E il resto.
Tutto quello che dovremmo conoscere fin da bambini, che dovrebbero spiegarci i nostri genitori e insegnarci a scuola, ma che nessuno in realtà ci svela. Alla fine dobbiamo impararlo da soli, sbagliando, lottando contro la cultura e la visione del mondo distorta che i nostri genitori ci trasmettono, inconsapevoli delle loro lacune e delle conseguenze che avranno sulla nostra vita.
I nostri istinti ci spingono alla felicità e alla gioia e rifuggono il dolore, ma per la maggior parte di noi buona parte della vita è vissuta nel dolore, più che fisico, emotivo e mentale. Un dolore che ha origine nel vissuto della nostra infanzia, nell’ignoranza di noi stessi e delle nostre emozioni, nel vivere in una società distorta per rispondere agli scopi di minoranze egoiste e ceche quanto noi.
La maggior parte della sofferenza per noi occidentali oggi è evitabile, sia essa subita/causata da autorità superiori, o subita da relazioni con altri esseri umani o gruppi. Non è sofferenza dovuta al caso o alla natura, ma è sofferenza causata da altri o da noi stessi.
Quindi non solo non ci viene spiegato come raggiungere la felicità, ma veniamo educati da genitori e maestri condizionati e distorti per conformarci a strutture sociali che esistono e vivono nutrendosi del nostro tempo e delle nostre energie.
Noi dobbiamo adattarci alla società in cui nasciamo, a imitazione dei molti che ne fanno parte, per l’influenza dei media allineati che modellano la nostra visione della realtà, per le pressioni e il controllo delle minoranze che manovrano e manipolano le grandi strutture sociali attraverso status quo, informazione manipolata e influenze sulla maggioranza degli elementi della società.
Viviamo con una visione distorta della realtà, scegliendo ciò che altri hanno già deciso, troppo distratti da falsi problemi e paure, presi da mille traumi irrisolti, desideri indotti e sentimenti che non comprendiamo fino in fondo.
Nonostante questo, noi uomini non smettiamo di cercare la felicità, perché la felicità non è un diritto, ma un bisogno naturale dell’essere umano.