
La caduta di Trump e le elezioni francesi
Come era facilmente prevedibile all’inizio dell’anno, questo è stato e sarà un anno ricco di colpi di scena. Tanto che se un anno fa avessi provato a raccontarlo a chiunque sarei stato preso in giro. Pensaci. Un anno fa ci si prospettava un futuro molto diverso da quello che oggi si affaccia al nostro orizzonte.
Usa. Nei primi 3 mesi del 2017 lo scontro dentro l’establishment Usa è salito di tono e di intensità, tra incessanti campagne dei media contro Trump, attacchi ingiustificati a lui e alla sua squadra, spionaggio costante, manifestazioni di piazza contro di lui, opposizione a ogni iniziativa anche da parte del suo stesso partito e così via.
Nonostante Trump non sia riuscito a portare avanti i provvedimenti promessi in campagna elettorale, non ha perso il sostegno dei suoi elettori, ma ha dimostrato di non avere il controllo del potere. E dopo aver assistito all’allontanamento del suo consigliere Bannon e alle scelte strategiche e militari di questi giorni, di facciata ma sostanzialmente aggressive e in linea con le politiche neocon, beh, possiamo dedurre che Trump e l’establishment che lo sostiene è stato sconfitto.
Prospettive future? Si torna alle solite politiche da padrone del mondo, aggressive e condotte con ogni mezzo, soprattutto per procura o attraverso servizi segreti e associazioni terroristiche, finanziate e armate appositamente. Questo naturalmente andrà a scontrarsi con le politiche di Russia e Cina che lavorano per ampliare la propria influenza in africa, asia e medio oriente, per rendersi indipendenti dalle strutture finanziarie occidentali e dal dollaro come moneta di scambio.
Nel frattempo, la crisi economica Usa incombe e le bolle speculative sono tante e tali da offrire l’imbarazzo della scelta (automobili, immobiliare, carte di credito, prestiti studenteschi, azionario, ecc). Gli Usa possono affrontare e sostenere una nuova crisi, nonostante la parte più indifesa della loro popolazione ne paghi già ora il prezzo, non così l’Unione Europea.
Gravata da una moneta a misura di Germania, da politiche recessive e da conflitti interni crescenti, tra un establishment che mira alla distruzione degli stati, classi politiche nazionaliste (eccetto quella italiana, del tutto corrotta e serva agli interessi internazionali) e crescenti movimenti di opposizione interna a tutti gli stati dell’UE che stanno prendendo coscienza del declino economico che L’UE impone a tutti a vantaggio della Germania, del declino democratico dei paesi europei, della guerra di classe che le classi dominanti conducono contro tutte le altri classi sociali, delle reali intenzioni di chi sostiene questo Frankenstein.
Un mostro voluto, ottenuto e sostenuto dagli Usa, dagli interessi dei vertici, dalle ideologie distorte diffuse dai media allineati, meri strumenti di propaganda, che continuano a diffondere menzogne nonostante siano quotidianamente smentiti dai fatti. Uno strumento di politica e di dominio destinato a cadere dalle stesse leggi dell’economia. O destinato a trasformarsi in qualcosa di peggio.
L’UE barcolla per le ferite che si è inferta in questi anni di politiche recessive. Se da un lato è riuscita a rallentare pesantemente l’economia mondiale, dall’altro ha demolito o saccheggiato le economie dei suoi stati membri, ha impoverito le popolazioni soprattutto quelle più deboli e ha reso fragili le aziende e le banche, vulnerabili se non indifese di fronte agli shock che i mercati e il futuro provocheranno.
Anche se gli Usa non scateneranno la guerra commerciale e la guerra valutaria contro l’UE, è solo questione di tempo prima che una delle bolle che stanno montando esploda con effetti globali.
Contemporaneamente i movimenti no–euro dentro gli stati stanno montando, alimentati dal malcontento dei cittadini sempre più poveri e dai giovani derubati di un futuro dalle classi dirigenti. La prossima tappa saranno le elezioni francesi del 23 aprile e del 7 maggio.
La Francia è pronta ad esplodere. Dopo aver subito 5 anni di cura Hollande, dopo aver subito attacchi terroristici di matrice politica più interna che internazionale, dopo aver visto imporre sotto la legge marziale la demolizione dei loro diritti, dopo aver subito l’imposizione di flussi migratori incontrollati. La medicina dell’UE non piace nemmeno a loro.
Chi vincerà tra la vecchia e la nuova politica? Chi vincerà tra la destra e la sinistra? Ci vincerà tra una LePen che incarna il malcontento e un improvvisato Macron, ricco banchiere che si dice di sinistra, ma che sostiene le politiche dell’UE?
I media danno vincente Macron, ma abbiamo imparato a conoscere questi media, quanta credibilità hanno le tv e i giornali oggi? Basta avere una testata famosa per essere credibili?
La storia recente dice no, non più. Le menzogne a pioggia non trovano più la stessa presa di 30 o 50 anni fa. I media non sono più credibili.
Forse è per questo che c’è la sensazione che le elezioni francesi daranno un’altra grande svolta agli avvenimenti. Un colpo di scena degno di una grande commedia.
Ma comunque vada sarà uno spettacolo.
Un ringraziamento a GioPizzi, Giovanni Pizzigoni, per il video sintesi sulle elezioni francesi e un secondo ringraziamento per la satira con cui lo ha condito.
A presto ;D