
Il problema sono i media
Stasera vorrei proporti una riflessione sulla realtà in cui viviamo.
Come abbiamo già concluso in post precedenti, noi esseri umani percepiamo la realtà degli oggetti attraverso i sensi, questi hanno notevoli limiti, tra cui la località, cioè non vediamo oltre il raggio della nostra vista, non sentiamo oltre il nostro udito e così via. Noi siamo i testimoni della realtà e degli eventi attorno a noi.
Il resto del pianeta terra e gli eventi che accadono lontano possiamo conoscerli attraverso strumenti che prolungano i nostri sensi, come una videocamera che mostra in tempo reale quello che accade, o attraverso il racconto di intermediari. Quando siamo fortunati gli intermediari sono i testimoni o le registrazioni degli eventi, altrimenti ci sono altri intermediari che ci comunicano le testimonianze degli eventi e della realtà.
Già i testimoni sono soggetti ai limiti dei loro sensi e della loro mente, ai limiti eventuali del loro punto di vista dell’evento e della loro capacità di interpretarlo e ai limiti della loro capacità di comunicarlo. Cioè chi assiste a un incidente stradale può essere lontano o vicino, può essere lungo la strada o guardare attraverso una vetrina di un negozio o vederlo nello specchio retrovisore, e potrebbe essere un analfabeta o un giornalista, attore o politico.
Quando ci sono altri intermediari tra noi e i testimoni, che siano esseri umani o registrazioni, il messaggio/racconto che ci arriva non corrisponde con la testimonianza dei testimoni, mai. Perché noi esseri umani vediamo la realtà in modo complesso, per i limiti visti prima, ma anche per le caratteristiche della nostra mente. Dovremmo comunicare il messaggio del testimone senza modificarlo, ma raramente accade, sia nella vita di tutti i giorni, sia con i media, dove il mezzo limita e influenza il messaggio.
Quando interpretiamo un messaggio e lo riportiamo ad altri, quello che facciamo è filtrarlo attraverso il nostro punto di vista, attraverso quello che siamo. Se a questo aggiungi la possibile intenzione di modificare il messaggio per influenzare il ricevente/ascoltatore/lettore, allora non solo l’informazione è parziale, ma può essere manipolata anche in modo radicale.
Perché un intermediario dovrebbe voler manipolare l’informazione?
Se ricordi quand’eri bambino, quando hai imparato a mentire e a manipolare la comunicazione imitando i tuoi genitori, lo facevi per evitare una punizione, o per non far soffrire chi amavi. Diventati grandi le cose sono così diverse, ma quando sono i media che arrivano a milioni di lettori/ascoltatori, allora la manipolazione assume scopi diversi.
I media sono organizzazioni/imprese anche molto grandi e costose e in quanto tali, in un’economia capitalista devono sottostare alle regole del mercato e profitto. E possono essere comprati da chi ha i soldi per farlo. Così è stato negli ultimi 50 anni con un fenomeno di accentramento unico nelle mani di pochi gruppi privati. E quando un privato compra un media non lo fa solo per fare l’editore, ma per trarne profitto con i contenuti, la pubblicità e influenzando le informazione a proprio vantaggio.
Perché dovrebbe?
Perché alterando l’informazione il media altera il quadro interpretativo della realtà delle persone e le influenza per spingerle a comportarsi e a prendere decisioni sbagliate per loro stessi a vantaggio del mandante della manipolazione del media.
Se a questo aggiungiamo anche la manipolazione del significato del linguaggio e la manipolazione della psicologia e della sociologia umana, l’efficacia della manipolazione dell’informazione diventa tale che i media non solo possono distorcere la visione della realtà delle persone, ma se gli individui non sono preparati e consapevoli, possono cambiarne il comportamento, il passato, il linguaggio e il pensiero.
Guarda come la pubblicità cambia le abitudini e il linguaggio delle persone. Il linguaggio è il pensiero. Guarda come la politica introduce sempre più in fretta i termini del proprio linguaggio assecondata dai giornalisti e dai media. Ti sei mai chiesto perché?
Il problema sono i media.
Volendo essere più precisi i media sono la chiave di volta del declino odierno. Sono uno strumento di propaganda, influenza e di controllo usato dall’establishment in tutte le parti del pianeta per influenzare le persone ad andare dove loro vogliono che vadano.
Se non ci sono alternative le persone non possono evitare di informarsi presso i media allineati. Per fortuna che la rete ha permesso la nascita di nuovi media che offrono una diversa visione della realtà, contro tendenza. Eppure una maggioranza di persone continua a informarsi sui media allineati e si espone alla loro influenza.
Quindi?
Dobbiamo smettere di esporci agli effetti dei media, dobbiamo formarci sulla comunicazione in modo di essere preparati e consapevoli dei loro effetti, dobbiamo costruire alternative ai grandi media che siano affidabili, diffusi e poco esposti. Il problema è che la maggior parte di noi intuisce appena quello a cui è soggetta. Se ha il tempo per occuparsene.
Tu cosa ne pensi?
Cosa possiamo fare per combattere la manipolazione dell’informazione?
Io qualche idea ce l’avrei. Se vuoi ne parleremo insieme.
A presto ;D
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