IL PARADOSSO DELLE SCELTE

IL PARADOSSO DELLE SCELTE

13 Marzo 2013 0 Di Pier

Stasera parliamo una volta ancora di scelte e decisioni e prendiamo spunto da una conferenza di TED che si interroga sulla libertà di scelta. Lo psicologo Barry Schwartz ci spinge a interrogarci su cosa significa la libertà di scelta e quale rapporto abbia con il nostro benessere e la nostra felicità.

Avere molte alternative tra cui scegliere ci rende più liberi e felici?

Pensaci: poter scegliere tra centinaia di prodotti o servizi diversi ci rende più liberi?

Per esempio, vai al supermercato e trovi quindici tipi diversi di riso, quasi trecento vini tra cui scegliere e in generale innumerevoli alternative tra cui decidere quando facciamo la spesa. E lo stesso vale per i vestiti che noi compriamo, quindi per il nostro look, noi possiamo apparire in molteplici modi diversi, siamo noi che decidiamo quale aspetto offrire al mondo. Stessa cosa per quello che riguarda la casa, il lavoro, la salute, quasi tutti gli aspetti della nostra vita, e perfino della morte.

Come abbiamo visto in molti altri post (qui, qui e qui), la nostra vita è realmente una questione di scelte, di un fiume di decisioni che dobbiamo affrontare ogni giorno della nostra vita, piccole e grandi, complesse e semplici, ma sempre delle scelte.

E cosa succede quando le alternative tra cui possiamo scegliere diventano troppe?

Che diventa difficile prendere delle decisioni. Che le troppe alternative ci bloccano e ci fanno rimandare le decisioni. Avere più scelte può essere piacevole e gratificante, ma averne troppe significa più valutazioni, più confronti, più fatica, fino allo stallo psicologico. E anche quando prendiamo la decisione, più alternative abbiamo più siamo insoddisfatti della scelta compiuta.

Questo avviene per diversi motivi, il primo dei quali, il più intuitivo, è che se la nostra scelta non ci appare perfetta non possiamo fare a meno di immaginare che una di quelle che abbiamo scartato sarebbe stata una scelta migliore. E questo ci spinge a rammaricarci della scelta compiuta, riducendo in questo modo la soddisfazione che proviamo per la scelta fatta. Inoltre, dato che il valore che diamo alla nostra scelta dipende dal confronto con le altre, le caratteristiche attraenti delle alternative scartate torneranno nei nostri pensieri e ridurranno ancora di più la soddisfazione che traiamo dalla nostra scelta. Quando prendiamo una decisione, rifiutiamo altre scelte che hanno delle attrattive che rendono meno soddisfacente la nostra scelta.

E ancora, le molte alternative ci spingono ad aspettarci il meglio e a cercare di ottenerlo e quando facciamo la nostra scelta, per quanto ottima, questa ci apparirà sempre non perfetta, non adeguata alle nostre aspettative. L’aumento delle alternative aumenta le nostre aspettative e ci rende meno soddisfatti dopo aver compiuto la nostra scelta, anche quando la scelta è più che buona. Il massimo che possiamo sperare è che la scelta sia all’altezza delle nostre aspettative.

Infine quando ci sono poche alternative possiamo scaricare la responsabilità di una cattiva scelta al mondo, mentre quando ci sono molte alternative i responsabili di una scelta sbagliata siamo noi.

Riassumendo, quando ci sono troppe alternative ci sentiamo insoddisfatti delle nostre scelte perché rimpiangiamo le nostre scelte anche quando sono buone, pensiamo alle opportunità mancate, ci aspettiamo troppo e diamo la colpa a noi stessi della scelta insoddisfacente.

Quindi non è vero che avere più scelta significa avere più libertà e benessere. Avere una scelta è meglio che non averla, ma avere troppa scelta non è detto sia meglio che averne poca.

Tu cosa ne pensi?

Barry Schwartz è uno psicologo americano che studia le connessioni tra economia e psicologia. Scrive spesso sul New York Times e ha scritto il “Paradosso della scelta” in cui sviluppa i temi del video. Qui puoi trovare il suo profilo su TED, qui la sua pagina su Wikipedia e qui la sua pagina personale.

Grazie per avermi seguito fino a qui, se hai dei commenti non esitare a lasciare le tue opinioni.

Prima di chiudere ti lascio uno spunto di riflessione: è possibile gestire l’eccesso di alternative e mantenere alta la nostra soddisfazione?

A presto ;D