IL FLUSSO
Nel precedente post relativo all’Informazione (I SETTE SENSI – 2), abbiamo considerato ogni singolo senso e abbiamo osservato come le informazioni arrivano dal mondo intorno a noi, passano attraverso i sensi e giungono al cervello.
Ora, ti sei mai chiesto quante informazioni riceviamo ed elaboriamo ogni giorno?
Prova a pensarci. Pensa a una tua giornata tipo, passo dopo passo. Pensa alle parole che scambi alla mattina con la tua famiglia, ai giornali che leggi, alla radio che ascolti in auto, a tutto ciò che fai al lavoro.
Sono tante, vero?
Ogni singolo istante, il mondo ci inonda con un flusso continuo di stimoli sensoriali. Viviamo in un flusso di informazioni che ci avvolge come un vento di parole, immagini, odori, e così via. La nostra mente cosciente percepisce solo una piccola parte del flusso di informazioni, la maggior parte lo ignora, lo delega all’inconscio, perché non ha il tempo per considerare e valutare una a una tutte le informazioni che la raggiungono.
Prova a immaginare alcuni istanti dei vita: devi uscire di casa, guardi la porta, cerchi la maniglia, la stringi, spingi la porta, segui il tuo braccio che accompagna la porta, lasci la maniglia poi fai due passi fuori e prima di voltarti a chiudere, guardi cosa c’è fuori di casa, osservi le persone che passano, una a una, quello che indossano, le espressioni, poi le automobili in strada, una a una… e così via.
Riesci a immaginare il continuo focalizzare su ogni singolo aspetto della nostra vita? Dopo qualche ora penso usciremmo di testa, non credi?
Per nostra fortuna l’evoluzione non lavora in questo modo, prima c’era la scimmia, l’istinto, l’azione fosse fuga o lotta, poi è venuta la consapevolezza, la mente cosciente. Il nostro cervello “evoluto” è dotato di strumenti di analisi veloci ed efficaci che non si limitano a individuare cosa è importante e ad attirare l’attenzione delle mente conscia su certe informazioni. Il cervello vaglia tutte le informazioni secondo categorie e priorità, e se possibile applica a ognuna delle vere e proprie scorciatoie, schemi mentali profondamente definiti nel nostro cervello.
Provo a spiegarmi meglio.
Cammini per strada con un amico, state parlando. La tua mente è “focalizzata” in buona parte sul discorso, sulle parole, sul tono della voce, sul volto, sulla gestualità. D’altra parte non solo camminate, ma evitate gli altri passanti, vi fermate agli incroci e riconoscete lo stato del semaforo, vi soffermate ai passaggi pedonali e scegliete il momento per passare. Lanciate uno sguardo alla scollatura della ragazza che sistema la vetrina o al didietro del ragazzo che sta aprendo il lucchetto della bici, vi orientate fino al ristorante in cui mangerete.
Tutte queste attività secondarie sono quasi automatiche perché la nostra mente riceve ed elabora tutto quello che vediamo, ascoltiamo, riceviamo attraverso i sensi. Proprio tutto. Anche se ne siamo appena coscienti o del tutto incoscienti.
Il focus, il “fuoco” della nostra attenzione cambia a seconda del contesto, della concentrazione o del contenuto delle informazioni. Se stiamo ascoltando un discorso tutto il resto perde importanza e l’attenzione è focalizzata solo su un individuo e le sue parole. Ci ricorderemo di quello che ha detto, ma ben poco degli altri presenti. Se invece stiamo cercando qualcuno tra la folla, il nostro sguardo individuerà prontamente tutti quelli il cui colore di vestiti e di capelli corrisponde a chi stiamo cercando.
Siamo consapevoli solo di una minima parte delle informazioni che riceviamo e elaboriamo. La maggior parte rimane nell’ombra, ma questo non significa che queste informazioni non possano influenzarci, per esempio modificando le nostre emozioni.
Torniamo all’esempio: parli con il tuo amico e qualcosa in lui non ti convince. Senza che te ne renda conto consapevolmente percepisci qualcosa nel suo atteggiamento fisico, nell’espressività del volto contrasta con le sue parole. Ti sta nascondendo qualcosa.
Per chiarire, le parole sono una minima parte delle informazioni che ci scambiamo comunicando, di solito le parole veicolano meno del 10% delle informazioni, mentre la maggior parte della comunicazione si svolge attraverso il linguaggio non verbale (gestualità, movimenti del corpo, espressività del viso) e il rimanente attraverso quello paraverbale (tonalità e timbro della voce, la velocità con cui parliamo, il ritmo). Ne parleremo approfonditamente nel prossimo futuro.
Tornando ancora all’esempio, il tuo inconscio si è accorto della contraddizione tra parole e comunicazione non verbale interpretando le informazioni che il tuo amico ti trasmette a sua volta inconsciamente. Ma tu però non l’hai colto consapevolmente.
Quindi, quanto siamo consapevoli delle informazioni del flusso che ci avvolge?
Molto poco.
Il discorso è appena iniziato, ma continueremo nel prossimo post relativo all’informazione. Seguitemi e commentate, ogni commento è utile e offre spunti di approfondimento.
A presto ;D
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