Il cervello al massimo (dello sviluppo)
Oggi parleremo di una tesi interessante sostenuta da un team di ricercatori dell’Università di Cambridge, guidato dal professor Simon Laughlin, in un articolo pubblicato qualche tempo fa sul Sunday Times: le dimensioni del cervello umano hanno raggiunto il loro limite massimo, un limite determinato dalla miniaturizzazione delle cellule e dalla grande quantità di energia consumata
Il cervello è solo un cinquantesimo del peso corporeo, ma richiede un quinto delle risorse e dell’energia consumata dal nostro corpo, più o meno come il cuore. I ricercatori inglesi ne hanno analizzato la struttura e sostengono che le cellule del cervello avrebbero bisogno di maggiori quantità di energia per diventare più efficienti, in particolare per migliorare le capacità deduttive e per correlare costantemente le informazioni provenienti da fonti diverse. D’altra parte i ricercatori affermano che gli esseri umani non possono fornire energia e di ossigeno più di quanto già non facciano.
L’altro motivo a sostegno della tesi è che la miniaturizzazione delle cellule cerebrali e l’aumento delle connessioni fra cellula e cellula sono arrivate entrambe al loro limite: le cellule non possono fisicamente diventare più piccole e le connessioni non hanno lo spazio per aumentare. Il cervello è diviso in “moduli” con funzioni diverse e collegati da fasci di fibre nervose e l’”intelligenza” dipende anche dall’efficienza di queste connessioni.
L’alta integrazione delle reti cerebrali sembra essere associata a un alto quoziente d’intelligenza. I ricercatori hanno misurato l’efficienza con cui le parti differenti del cervello comunicano fra loro e hanno scoperto che gli impulsi sono più veloci nelle persone brillanti e che i cervelli più interconnessi sono quelli delle persone più intelligenti.
Inoltre, secondo i neurobiologi di Cambridge, se venissero a mancare le riserve di cibo, il cervello potrebbe regredire, perché l’energia andrebbe convogliata su altre più utili funzioni.
La testi è molto interessante per i molti spunti che offre. In primo luogo perché conferma che il cervello umano richiede notevoli quantità di risorse per funzionare correttamente. E aggiungo che ne richiede ancora di più nei passaggi critici della crescita umana, in particolare nella prima infanzia. Ci sono diversi studi che conferma come la denutrizione influenza negativamente la crescita del cervello e le sue “capacità” nell’età adulta.
In secondo luogo troviamo la conferma che la grandezza, la complessità e l’efficienza della “rete cerebrale” determinano una mente più o meno brillante, un cervello più o meno capace, in particolar modo a livello deduttivo.
Queste caratteristiche dipendono solo dal nostro patrimonio genetico o sono anche o principalmente determinate dall’ambiente e dalle condizioni in cui cresce l’individuo?
Tu cosa ne pensi?
Riaffronteremo insieme questo argomento in futuro, ma voglio anticiparti che aldilà delle “correnti” di pensiero il nutrimento del corpo e della mente determinano in modo significativo li sviluppo del cervello.
Infine, per quanto riguarda la tesi in sé, non posso non chiedermi come madre natura “andrà oltre”. Cioè non è la prima volta che quest’organo meraviglioso che è il cervello evolve anche in tempi ridotti facendo balzi considerevoli di grandezza, forma, complessità.
Tu cosa pensi?
Il cervello umano evolverà o involverà?
E se evolverà, come sarà la sua evoluzione?
Per esempio possiamo immaginare che, per quanto riguarda il limite delle risorse, il cervello troverà soluzioni energeticamente più efficienti, mentre per quanto riguarda il limite di miniaturizzazione e crescita della rete cerebrale, per esempio cambierà la sua biochimica e troverà modi diversi e più efficienti di lavorare sulla stessa infrastruttura fisica e nello stesso spazio.
Inoltre non dimentichiamoci di noi.
Non pensi che cercheremo noi stessi modi per “crescere”, per “andare oltre”?
Non parlo di fantascienza, ma di soluzioni artificiali per potenziare il nostro cervello. Impianti cerebrali, connessioni ultraveloci a “potenziamenti” esterni, tecnologie capaci di “integrare” cervelli diversi o di farli lavorare in parallelo con cervelli artificiali.
Non chiamarla fantascienza. La fantascienza è solo la ricerca di nuove strade, di nuovi limiti e sempre ha preceduto la scienza nel suo cammino.
Se il genere umano sopravviverà ai prossimi due secoli di guerre economico-sociali e alla propria stupidità e piccolezza morale, allora forse avrà la sua chance di “evolvere”.
A presto ;D