I dati sull’economia italiana 2014

I dati sull’economia italiana 2014

8 Marzo 2015 0 Di Pier

Mi scuso per la lunga assenza, ma mi sto ancora riprendendo da un lunga influenza. Non ricordo un’altra malattia così soverchiante e debilitante. E’ stato un periodo buio e dovrei dire da dimenticare, ma da ogni esperienza bisogna prendere tutto quello che si può, altrimenti rimane un’esperienza inutile oltre che sgradevole.

Questa mi ha ricordato di non fidarmi dei dottori, non sono guidati da dio, che la maggior parte dei colleghi di lavoro non sono tuoi amici solo colleghi, che di fronte al dolore sei solo ed è il momento in cui devi dimostrare cosa hai imparato dalla vita. Chissà, forse può esserti utile.

Nel frattempo sto dando un’occhiata alle notizie, a quel poco che emerge dal flusso di rumore bianco dei media allineati, che propongono chiacchiere, opinioni e manipolazioni come non ne avevo visto prima. Tra il resto iniziano ad affacciarsi i risultati economici del 2014 e per quanto sappia che diversi di essi saranno ritoccati entro la fine di aprile, ecco cosa emerge dai dati ufficiali Istat.

Il Pil italiano è diminuito dello 0,4% rispetto al 2013, quindi siamo ancora in recessione e il debito pubblico è aumentato dal 128,5% al 132,1% del Pil, sia perché il Pil è diminuito, sia perché il governo ha speso più del dovuto. Il rapporto deficit/Pil è circa il 3%, quindi l’Europa sarà contenta, ma la pressione fiscale è aumentata al 43,5% e si prevede un ulteriore aumento di quasi 2% entro il 2016. I consumi non sono cambiati, ma gli investimenti sono diminuiti del 3,3%, mentre le importazioni sono aumentate del 1,8% e le esportazioni del 2,7%. La disoccupazione nel 2014 è aumentata dal 12,1% al 12,7%, con un aumento dei part-time, dei contratti a termine e degli altri tipi di contratti precari.

Quindi il 2014 è stato un anno di recessione, di meno lavoro e più tasse, forse non male come il 2013, ma sempre di recessione e questo che stiamo vivendo non si prevede diverso. Nonostante i titoloni sull’aumento dei lavoratori a gennaio, non sono altro che chiacchiere, uno 0,1% che viene gonfiato come un pallore per distrarre il lettore speranzoso. In realtà non è stato fatto nulla per modificare le politiche recessive e non c’è motivo di aspettarci qualcosa di diverso dalla recessione.

Naturalmente organismi internazionali vari e lo stesso governo promettono crescita, un anno positivo, il miglioramento dei conti, ma lo fanno ogni anno. Pensaci, fai mente locale. Ogni anno dal 2008, Ocse, Fmi, Bce, Istat, Governo, Confindustria promettono miracoli e ripresa, venendo però sempre, ripeto, sempre smentiti dai fatti. Sempre.

Se il tuo vicino di casa ogni anno promettesse cose straordinarie dagli alberi da frutto in giardino, ma venisse smentito ripetutamente, tu cosa penseresti? Che non sa nulla di alberi da frutta e che è poco affidabile. Perché allora noi lettori e cittadini dovremmo tenere in considerazione quello che ogni anno dicono costoro?

Non dovremmo, anzi non dobbiamo, ascoltare venditori di fumo e “cazzari” (scusa il francesismo) che sanno bene che stanno mentendo. Parlo sempre di Ocse, Fmi, Bce, Istat, Governo, Confindustria, eccetera.

Se non è chiaro, è un invito a non fidarti di nessuno di loro, né dei media allineati che “ribattono” le notizie come vuole la politica e il potere. Usa la tua testa e agisci per il tuo futuro.

Grazie e a presto ;D