
I 9 sensi e il flusso
Nei post “I 7 sensi” (1 e 2) abbiamo visto come noi esseri umani percepiamo e interagiamo con la realtà attraverso i nostri sensi, attraverso di essi riceviamo il continuo flusso di informazioni che il nostro cervello traduce in visione, suoni, sapori, eccetera con cui delineiamo il mondo intorno a noi.
Oggi voglio riproporti i temi di quei post aggiornati nel quaderno “I 9 Sensi e il Flusso”. Lo puoi scaricare gratuitamente insieme agli altri quaderni registrandoti attraverso il link nella barra qui a fianco o nella pagina dei “Quaderni di ViteConsapevoli”. Riceverai direttamente nella tua posta elettronica i link per scaricarli, saranno sempre a tua disposizione, anche gli aggiornamenti futuri, e quando verranno pubblicati altri quaderni li riceverai altrettanto comodamente.
Questo è un estratto:
I 9 sensi e il flusso
La realtà intorno a noi è fatta di cose, il mondo è come vediamo la realtà attraverso i nostri sensi. I sensi ci mostrano aspetti della realtà, portano al cervello flussi di informazioni: dalla visione della pioggia fuori dalla finestra alla lettura di un libro, dal profumo del cibo alla lettura del linguaggio corporeo dei propri simili, dal trillo del cellulare alle carezze della persona amata.
Informazione è qualunque stimolo che attraverso i nostri sensi raggiunge il cervello. Informazione è qualunque notizia o testimonianza che riceviamo attraverso la comunicazione, in qualunque forma si svolga, informazione sono i dati in un archivio, ciò che capiamo e percepiamo del mondo intorno a noi, gli eventi e le tracce che lasciano, le intuizioni e le scoperte compiute da ognuno di noi. E molto altro ancora.
I sensi sono nove. Sì, proprio nove, dico sul serio. Sono sensi tutti gli organi che ci permettono di interagire con la realtà, quindi:
- la vista
- l’udito
- il tatto
- l’olfatto
- il gusto
- il senso dell’equilibrio
- la propriocezione (senso posturale)
- la termopercezione
- e la nocicezione (senso del dolore).
La vista
I nostri occhi hanno la capacità di tradurre la luce attorno a noi in immagini. La luce è un flusso di onde elettromagnetiche la cui lunghezza d’onda determina il colore delle cose che ci circondano. Ogni oggetto colpito dalla luce, ne assorbe una parte, il restante viene riflesso e quando raggiunge i nostri occhi, l’onda luminosa stimola la retina (più di cento milioni di recettori), l’organo deputato a tradurre lo stimolo in impulsi elettrici, il linguaggio del cervello. Attraverso il nervo ottico gli impulsi raggiungono il cervello dove vengono elaborati in immagini.
Così sembra facile, vero? In effetti non lo è.
L’occhio è lo strumento che raccoglie lo stimolo luminoso, ma la mente è quello che lo traduce nella visione e in molto altro. Gli occhi sono straordinari, ma hanno molti limiti di cui normalmente non ci rendiamo conto. Se ti dicessi che l’immagine che colpisce la retina è rovesciata, sopra-sotto, destra-sinistra? E che è il cervello che la “raddrizza”. Sai che le nostre retine hanno un punto cieco? Sai che una buona parte del nostro campo visivo in realtà non è “a fuoco”?
È il cervello che compensa, ma fa ben altro: mentre tu guardi ti fornisce il senso della profondità, cioè traduce le immagini dei singoli occhi in un’immagine tridimensionale, a cui aggiunge la percezione prospettica, cioè a seconda delle dimensioni di un oggetto o di una persona ne interpreta la distanza, attività che può dar vita a interessanti illusioni visive. Inoltre il cervello riconosce i contorni delle cose e le identifica, riconosce i movimenti e i tratti dei volti, la loro espressività e l’emotività che esprimono. E molto altro.
L’udito
Il suono non è altro che un flusso di onde sonore, cioè di onde di energia generate dalla vibrazione di un corpo che si propagano attraverso l’aria e hanno frequenze percepibili dall’orecchio umano, l’organo preposto a udire. Quando le onde sonore colpiscono il padiglione auricolare, vengono convogliate nell’orecchio interno, amplificate e trasformate in impulsi elettrici dalla coclea. Attraverso il nervo acustico, gli impulsi raggiungono quelle aree del cervello che si occupano di tradurli in informazioni comprensibili. La memoria ci aiuta a identificare il suono.
Anche per l’udito il vero organo sensoriale è il cervello e non l’orecchio. Il nostro cervello riconosce direzione e distanza del suono confrontando gli impulsi provenienti dai due timpani, ne valuta l’intensità e la lunghezza d’onda, è capace di riconoscere echi e distorsioni. In presenza di parole il cervello non si limita a interpretare il messaggio, ma valuta anche il tono, il volume, il timbro con cui vengono dette, la velocità e le pause di chi parla e in presenza di informazioni visive le collega alla postura, all’espressività del viso e così via.
L’olfatto
Percepire odori significa riconoscere le sostanze volatili che entrano nel naso. Nella parte più alta del nostro naso, l’epitelio olfattivo, un tappeto di recettori interagisce chimicamente con le sostanze presenti nell’aria che inspiriamo anche in quantità molto piccole e traduce l’informazione chimica in impulsi elettrici destinati al cervello.
Questi raggiungono aree speciali del cervello capaci di interpretarli, hanno accesso privilegiato alla memoria e sono capaci di attivare ricordi remoti e le emozioni legati a essi. Questo perché il sistema olfattivo è collegato in modo diretto con l’ippocampo, che gestisce la memoria, con l’amigdala e il sistema limbico, che invece governano le emozioni.
Il Gusto
Quando mangiamo o beviamo un fiume di sostanze vengono a contatto con le papille gustative presenti sulla lingua e in altre parti della bocca. Questi piccoli organi contengono cellule specializzate capaci di riconoscere i composti chimici, sali, zuccheri, acidi e molto altro e quindi di riconoscere i gusti a loro associati: salato, dolce, aspro, amaro e umami. Le papille trasformano le reazioni chimiche di interazione in impulsi trasmessi attraverso i nervi della lingua fino al cervello.
Lo scopo principale del gusto è riconoscere i cibi commestibili, non dimentichiamo che il modo più veloce per avere problemi di salute è quello di ingerire sostanze tossiche o nocive. Se l’olfatto non ci avverte, il gusto è l’ultima difesa.
Il Tatto
Dopo vista il tatto è il principale strumento di percezione del mondo attorno a noi e non a caso risiede nella pelle. In ogni sua parte, la pelle è dotata di cellule sensibili alla pressione che traducono il contatto in impulsi elettrici trasmessi al cervello attraverso i nervi. Così sembra semplice, ma non lo è affatto.
Il tatto significa contatto, significa esperienza diretta, corpo a corpo, intimità. Chiudi gli occhi e immagina di non poter vedere. Come scopri il mondo intorno a te? Toccando gli oggetti, leggendone i contorni, toccando le persone, i volti, usando bastoni come prolungamento per percepire gli ostacoli sul tuo cammino. Ora apri gli occhi e pensa alle persone con cui hai contatti, che tocchi nella tua giornata, nella tua vita. Tua moglie, tuo marito, la tua fidanzata, tua madre, i tuoi figli, le tue amiche, i tuoi amici. Ora pensa a come li tocchi. Non parlo di sesso, intendo quando e come vi toccate. Toccarsi significa instaurare un contatto, un rapporto.
Il flusso
Quindi i sensi che madre natura ci ha fornito sono nove e noi percepiamo la realtà attraverso loro: le informazioni arrivano dal mondo intorno a noi, passano attraverso i sensi e giungono al cervello, capace di elaborarle a velocità sorprendenti.
Ora, ti sei mai chiesto quante informazioni riceviamo ed elaboriamo ogni giorno?
Ogni singolo istante, il mondo ci inonda con un flusso continuo di stimoli sensoriali. Viviamo in un flusso di informazioni che ci avvolge come un vento di parole, immagini, odori, e così via. La nostra mente cosciente percepisce solo una piccola parte del flusso di informazioni, la maggior parte lo ignora, lo delega all’inconscio, perché non ha il tempo per considerare e valutare una a una tutte le informazioni che la raggiungono.
Il nostro cervello è dotato di strumenti di analisi veloci ed efficaci che non si limitano a individuare cosa è importante e ad attirare l’attenzione delle mente conscia su certe informazioni. Il cervello vaglia tutte le informazioni secondo categorie e priorità, e se possibile applica a ognuna delle vere e proprie “scorciatoie”, schemi mentali profondamente definiti nel nostro cervello.
Provo a spiegarmi meglio.
Cammini per strada con un amico, state parlando. La tua mente è “focalizzata” in buona parte sul discorso, sulle parole, sul tono della voce, sul volto, sulla gestualità. D’altra parte non solo camminate, ma evitate gli altri passanti, vi fermate agli incroci e riconoscete lo stato del semaforo, vi soffermate ai passaggi pedonali e scegliete il momento per passare. Lanciate uno sguardo alla scollatura della ragazza che sistema la vetrina o al didietro del ragazzo che sta aprendo il lucchetto della bici, vi orientate fino al ristorante in cui mangerete.
Tutte queste attività “secondarie” sono quasi automatiche perché la nostra mente riceve ed elabora tutto quello che vediamo, ascoltiamo, riceviamo attraverso i sensi. Proprio tutto. Anche se ne siamo a malapena coscienti o del tutto incoscienti.
Il resto lo puoi trovare nel quaderno “I 9 Sensi e il Flusso”. Scaricalo gratuitamente insieme agli altri quaderni registrandoti attraverso il link nella barra qui a fianco o nella pagina dei “Quaderni di ViteConsapevoli”. Riceverai direttamente nella tua posta elettronica i link per scaricarli, saranno sempre a tua disposizione, anche gli aggiornamenti futuri, e quando verranno pubblicati altri quaderni li riceverai altrettanto comodamente.
Buon lettura e a presto ;D
[…] abbiamo ripetuto in molti altri post (per esempio “I media e la visione della realtà”, I 9 sensi e il flusso”), percepiamo la realtà attraverso i nostri sensi, sorprendenti ma limitati, quindi per […]
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