
Elezioni senza scampo
Due parole, solo due parole sulla campagna elettorale in corso in Italia.
Il Pd dopo aver calpestato i diritti dei lavoratori, creato disoccupazione, aumentato il debito pubblico, imposto la vaccinazione obbligatoria, favorito l’immigrazione clandestina, provocato e peggiorato le crisi bancarie, svenduto l’Italia in molti modi diversi, difeso e favorito il capitale e le aziende a spese di risparmiatori, borghesia, operai, pensionati, dopo aver fatto peggio dei partiti di destra degli ultimi 30 anni, il Pd continua a dichiararsi di sinistra e corre per le elezioni sapendo che pagherà duramente per quello che ha fatto.
Quanto sarà il costo lo scopriremo dopo le elezioni. In teoria dovrebbe diventare un partito di minoranza, ma ci sono ancora un numero impressionante di elettori che pensano di votare un partito di sinistra che difende i loro diritti. Intendo altri elettori oltre a quelli interessanti perché con il Pd guadagnano o campano. Gli altri partiti di sinistra in parlamento non li citiamo neppure, in quanto sono collusi e corresponsabili con il Pd o sono tentativi recenti di evitare la tempesta e di garantirsi una sedia. Tipo Liberi e uguali (al Pd) di Grasso.
La Lega di Salvini dopo aver cavalcato il malcontento, il dissenso, la ribellione contro l’UE e l’euro triplicando in breve tempo i suoi sostenitori, ha cambiato toni e programma e si è alleata con Berlusconi per arrivare al governo. Naturalmente Salvini da buon politico di professione sa bene che non può mantenere le promesse su euro e Ue, non con un alleato come Berlusconi e con dietro alle spalle la vecchia guardia della Lega nord a cui interessa solo la poltrona. Quello che interessa a Salvini è andare al governo.
Forza Italia il partito personale del pregiudicato Berlusconi è tornato alla carica perché il cavaliere deve salvare le aziende di famiglia. Il suo scopo non è tornare in politica, sa di essere troppo vecchio e di non avere abbastanza voti, nonostante le televisioni, il suo obiettivo e il suo accordo sottobanco con l’establishment liberista è sabotare la Lega per evitare che prenda troppi voti e non possa fare un governo senza di lui.
Fratelli d’italia della Meloni in apparenza è a fianco della Lega, in realtà è parte del sistema politico. Tra l’altro sembra che sia finanziato anche dal partito di Mario Monti. Lo scopo della Meloni è andare al governo con la Lega.
Il Movimento cinque stelle dopo aver abbandonato la parvenza di partito di opposizione contro il sistema si propone come partito di governo con posizioni molto vicine a quelle del Pd e della sinistra. Nonostante i tentativi di dissimulazione, i vertici del M5S teleguidato dalla Casaleggio associati svelano il loro ruolo di gatekeepers, cioè di manipolatori del dissenso in Italia. Nonostante questo il M5S probabilmente prenderà la maggioranza dei voti con l’obiettivo già svelato di allearsi probabilmente con la sinistra per sostenere un governo liberista proUe e proeuro.
Dei numerosi minipartiti denominati sovranisti solo Casapound forse riuscirà ad entrare in parlamento superando lo sbarramento del 3% della legge elettorale maggioritaria finto-proporzionale, che quasi certamente verrà giudicata incostituzionale a fine anno. Il paradosso non è che i fascisti entreranno in parlamento, un evento inevitabile ormai, ma che lo faranno con un programma molto simile agli altri partiti sovranisti, perfino di Potere al popolo dell’estrema sinistra.
La realtà è quasi tutta la nostra politica è nelle mani dell’establishment liberista che ha messo in piedi euro ed UE e vuole imporre all’Italia le sue politiche fino alle estreme conseguenze.
Quali?
Povertà imperante, nessun welfare, saccheggio dei beni pubblici, servizi privatizzati, nessuna democrazia, tutto nelle mani di aziende, privati e dei vertici dell’establishment. Lo hanno già fatto, lo stanno già facendo. Già adesso ci sono quasi 5 milioni di poveri e altri 10 milioni di quasi poveri. Già desso paghiamo più tasse per servizi sempre peggiori e sempre più privati, già adesso svendono beni ed aziende pubbliche.
Non importa quali saranno i risultati delle elezioni, in un modo o nell’altro hanno già programmato un governo servo o prono, al peggio ottenuto dopo aver usato sull’Italia le armi finanziarie della Bce, per far ballare lo spread, per spaventare gli elettori e dare una scusa alla politica per agire secondo i programmi. Questo anche se ci saranno colpi di scena straordinari, per esempio se il M5s o la Lega prendessero più del 40% dei voti.
I grandi partiti continuano a promettere tutto e il contrario di tutto in una campagna di sole menzogne per cercare di salire sul carro del vincitore, ma l’unico vincitore sarà l’establishment liberista, mentre il primo perdente sarà la cittadinanza, o meglio tutti coloro che non sono già ricchi.
Questo a meno che non si verifichi una situazione di ingovernabilità, nonostante la penosa legge elettorale maggioritaria e incostituzionale. Potrebbe accadere solo se i numeri non permettessero una coalizione di governo stabile, non importa se di destra o di sinistra. Piuttosto improbabile.
È molto più probabile che subiremo un governo fantoccio che continuerà il massacro culturale, economico e sociale della nostra bella Italia.
Viviamo in tempi interessanti ed è solo l’inizio.
A presto ;D
Il Reddito di Cittadinanza a 760€ darebbe giustizia economica quindi sociale a chi non guadagna dal liberismo trionfante inoltre costituirebbe un limite retributivo sotto il quale non può scendere un reddito da lavoro offerto dal mercato. Il RdC imporrebbe alla politica di trovare la mediazione finanziaria tra mercato e società civile quindi eliminando sprechi e privilegi ad personam e di sistema e necessariamente aiutando le PMI a svilupparsi con opportune leggi perché possano pagare tasse sostenibili a tutti. Sono convinto che l’EU, che non è solo l’€, di fronte ai nuovi comportamenti politici italiani già mostratisi virtuosi del M5S sosterrebbe il piano di sviluppo economico nazionale di un governo Di Maio. Il liberismo va governato dalla politica non collusa. Lo spauracchio dell’uscita dell’Italia dall’euro serve affinchè il liberismo nazionalistico ceda il passo alla solidarietà dei popoli, intanto in Europa.
Quello che dici mi fa sorgere molti se, ma e però, cioè perplessità che nascono da visioni molto diverse della realtà.
Un mio caro amico parlerebbe di basi
Mi permetto poche piccole note:
1. il reddito di cittadinanza è uno strumento e come tale da risultati diversi a seconda di come viene progettato e applicato. Per esempio tu dici che definirebbe un limite retributivo sotto il quale non può scendere un reddito da lavoro offerto dal mercato; dipende. Al contrario senza applicazione intelligente e proattiva, una stretta regolamentazione, altri strumenti sociali e controlli serrati, è più probabile il contrario, cioè che il rdc diventi il riferimento applicato dall’aziende al maggioranza di precari, generati dal rdc e le politico liberiste, questo senza considerare il nero che provocherebbe e altro ancora.
2. il rdc è uno strumento creato dalla politica e usato per gli scopi della politica, non viceversa. Non può eliminare privilegi e sprechi se chi lo ha creato non vuole.
3. Le tasse sostenibili per tutti sono un mito finché subiremo gli effetti dell’euro, che costringe a svalutare i salari, aumentare le tasse, tagliare pensioni e servizi
4. L’Ue è un’arena di competizione fra stati, dominato da Germania e Francia, e non dà nulla senza prima aver preso e senza lottare per averla
La solidarietà tra i popoli calata nell’UE, organismo non democratico, è un mito e una menzogna
5. Il liberismo non vuole essere governato, o meglio i grandi attori extrazionali non vogliono controlli da parte degli stati ma viceversa, vogliono controllare gli stati e vogliono appropriarsi della loro sovranità. Il liberismo è la competizione sfrenata, la legge del più forte, il dominio dei pochi a spese della maggioranza.
Ti consiglio di approfondire le tue basi di macroeconomia e politica monetaria