Cos'è la CONSAPEVOLEZZA
Nel mio post di Natale ti ho augurato “abbastanza consapevolezza per vedere le menzogne di questo mondo e capire le tue di menzogne. Per accettare la verità di quello che siamo e per comprendere che sono gli altri a dare significato alla nostra esistenza” eccetera. Visto che me l’hanno chiesto, “cosa intendi con consapevolezza?”, indovina di cosa parliamo stasera.
Cos’è la consapevolezza?
Consapevolezza è un termine usato soprattutto in psicologia e in filosofia. Si parla di solito di consapevolezza di sé, di consapevolezza delle proprie azioni e delle conseguenze di esse, di consapevolezza del mondo intorno a noi e del presente. Il significato dietro a questa parola è così ampio e profondo da non essere facilmente spiegabile. Comprenderlo richiede appunto consapevolezza.
Una buona spiegazione anche se parziale è: consapevolezza è essere coscienti nel momento presente. O più semplicemente la consapevolezza è la capacità di essere presente in quello che stiamo facendo, mentre lo stiamo facendo (Branden).
Se hai capito, puoi evitare di continuare la lettura, se invece questa spiegazione non ti pare molto “digeribile”, il consiglio è di avvicinarsi da lontano. Il linguaggio è pensiero, quindi partiamo da questa. Cito dal vocabolario: “Consapevolezza: cognizione, presa di coscienza di qualcosa”. Un punto di partenza, ma alquanto limitato non credi? Non fa altro che ribadire due “quasi” sinonimi di consapevolezza: cognizione e presa di coscienza. Cognizione: “idea, concetto, conoscenza di qualcosa”, di sé, del mondo, delle conseguenze, degli eventi, eccetera. Coscienza: “capacità dell’uomo di riflettere su se stesso e di attribuire un significato ai propri atti; capacità di percepire e di intendere; capacità di valutare eventi, azioni, conseguenze” e altro ancora. Per Freud la coscienza è una proprietà/qualità della mente che include la soggettività, la consapevolezza, la conoscenza e la capacità di individuare e comprendere le relazioni tra sé e l’ambiente. Parleremo della coscienza in modo approfondito in un post futuro.
La consapevolezza a livello animale è intesa come la percezione e la reazione cognitiva dell’individuo al verificarsi di una certa condizione o di un evento. Per un animale la consapevolezza non implica necessariamente la comprensione. La comprensione è lo stato psicologico, a partire dalla relazione con un oggetto o una persona, che rende capaci di formulare pensieri ed utilizzare concetti per trattare con la persona o l’oggetto. La consapevolezza fornisce la base su cui gli animali possono sviluppare delle idee soggettive circa la loro esperienza. L’uomo è l’unico animale che va oltre le idee, raggiunge la comprensione e in particolare la comprensione dell’inconscio, fino alla pienezza della consapevolezza (l’illuminazione).
Come va? Ci sei ancora? Ancora uno sforzo, dai!
Riassumendo la consapevolezza consiste in conoscenza, comprensione e coscienza, e si manifesta attraverso uno stato mentale che possiamo definire lucido, aperto e presente. Semplificando si è consapevoli quando si conosce e si comprende in piena coscienza un oggetto, un evento, una caratteristica, una persona, un’azione, un sentimento, una conseguenza, eccetera.
E’ fondamentale comprendere (appunto) che la consapevolezza è legata al presente e a uno stato mentale transitorio, un momento perfetto in cui la coscienza è elevata e abbiamo il giusto mix di lucidità, presenza, apertura e calma interiore. Raggiungere il giusto stato mentale non è automatico, ma è una dote innata in tutti noi che si manifesta inconsciamente e in modo incontrollato.
Non ti è capitato mai di avere un problema da risolvere e di non riuscire a vedere la soluzione? O dover affrontare una grossa decisione da prendere, ma non comprendere chiaramente quale sia la scelta più giusta per te? O ricordi a scuola quando studiavi un argomento ostico, che non capivi realmente ma imparavi a memoria?
Tu studi, ti informi, ti arrovelli e niente. Poi passa un giorno, due, una settimana, un mese e bam. Arriva il momento che tutto è chiaro, lì, ovvio: la soluzione o la scelta è quella, non sai ancora i particolari, ma è quella. La nostra mente ci spinge naturalmente alla consapevolezza se gliene diamo la possibilità, se riduciamo gli ostacoli al raggiungimento del giusto stato mentale.
E’ possibile avere un controllo sulla nostra consapevolezza? E’ possibile raggiungere il giusto stato mentale in modo “consapevole”?
Come hai già intuito la risposta è sì, è possibile. Gli ostacoli sono molto numerosi e di solito interiori: un’emotività molto elevata, il pensiero nevrotico e ricorsivo, l’ignoranza in generale, un carattere chiuso, la scarsa conoscenza della propria interiorità, una visione distorta della vita, atteggiamenti mentali negativi, mancanza di attenzione e di focus, regole e convinzioni limitanti e altro ancora.
Il primo passo è rimuovere o ridurre gli ostacoli, seguendo corsi e leggendo libri sul coaching e la psicologia ed esercitandoci con impegno. Il secondo passo è sviluppare le abilità mentali necessarie, per esempio riuscire a controllare le proprie emozioni fino a raggiungere la calma necessaria, imparare a controllare i propri pensieri per essere pienamente presenti, sviluppare la nostra attenzione e l’abilità di mettere a fuoco tutto noi stessi su una singola cosa, sviluppare il nostro senso critico e la capacità di discernere e cercare conoscenza. E altro ancora.
Approfondiremo tutto questo nei prossimi post sull’argomento, ma prima di lasciarti voglio attirare la tua attenzione sul una cosa che avrai già notato o intuito: per avere consapevolezza del mondo, degli altri, degli eventi, del presente, dobbiamo prima essere consapevoli, almeno in una certa misura, di noi stessi e della nostra interiorità.
Di questo parleremo nel prossimo post sull’argomento. Ti ringrazio per avermi seguito fin qui e, in caso di considerazioni, obiezioni o domande ti invito a lasciare un commento.
Grazie e a presto ;D
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