
Carattere e comportamenti
Bentrovato. Mi scuso per l’assenza, ma questa settimana è stata molto impegnativa e stancante. Poco tempo a disposizione e molta stanchezza, quindi poca voglia di accendere il computer. Ora sono di nuovo in sella e voglio condividere con te una riflessione nata dall’incontro con un vecchio libro e una chiacchierata tra amici.
Il carattere di una persona come si forma?
Si forma come un compromesso tra le predisposizioni dell’individuo, dall’imprinting e dalla cultura familiare, dalle esperienze significative vissute durante la nostra vita, dall’impegno che mettiamo nel perseguire la crescita personale e lo sviluppo della consapevolezza.
C’è tutto, no?
Se uno è aperto e solare, oppure chiuso e taciturno, se uno è timido o aggressivo, se stringe facilmente amicizia o se ama la solitudine, questo e tutto il resto dipende dai contributi di madre natura, della cultura dei nostri genitori e di coloro con cui veniamo in contatto e dalle esperienze positive e negative che viviamo e che formano il nostro comportamento.
No? Non credi anche tu che il carattere determina buona parte del nostro comportamento?
Non c’è differenza tra una persona positiva e disponibili e una diffidente e insensibile?
Il nostro carattere determina molto del nostro comportamento, ma quanto di esso è consapevole? Cioè quando seguiamo il nostro carattere ne siamo consapevoli? Poco, non credi?
Sembra anzi che ci muoviamo come spinti da programmi automatici non da scelte lucide e consapevoli. E questo vale in generale. Per esempio, se uno dice sempre la verità perché gli è stato insegnato nell’infanzia e ha avuto conferma dall’esperienza dell’efficacia di un tale comportamento, si troverà ad assecondare questo comportamento senza pensarci troppo, anche in situazioni in cui sarebbe saggio mentire, per il proprio bene o quello altrui. Oppure, se uno è diffidente verso il prossimo e vede il mondo con scetticismo, tenderà ad assecondare comportamenti diffidenti e scettici, anche in situazioni dove sarebbe più opportuno rischiare un poco di più per cogliere occasioni irripetibili.
Queste e molte altre considerazioni mi hanno spinto a chiedermi se buona parte del nostro carattere non sia un’armatura, uno strumento, una maschera che ci siamo costruiti per affrontare il mondo in torno a noi e le situazioni che questo ci presenta continuamente. Una struttura di strategie che pensiamo efficaci, ma che non lo sono sempre. Forse sarebbe opportuno comprendere di più noi stessi, come e perché ci comportiamo in certi modi, e non assecondare il nostro carattere, ma concentrarsi sul presente e cercare di affrontare le scelte che si presentano in modo consapevole.
Tu che ne pensi?
Se hai note, opinioni o consigli non esitare a lasciare un commento.
Grazie e a presto ;D