
Andreotti e l’Italia che lascia
Stasera ti propongo un video interessante che offre un punto di vista fuori dal coro su Andreotti e sull’Italia di oggi.
Ed è questo l’aspetto più interessante di questa intervista a Giulio Cavalli: un sguardo diverso a una società italiana malata di “andreottismo”, una società analfabeta, menefreghista e dalla memoria corta, in balia di una classe politica mediocre e spudorata, appoggiata da intellettuali e giornalisti proni o collusi.
Giulio Cavalli è attore, scrittore, regista e politico italiano. Ha fondato la compagnia Bottega dei Mestieri Teatrali, ha realizzato molti spettacoli teatrali di successo e impegnati anche politicamente: spettacoli sul G8, sulle realtà locali, sulla morte di Carlo Giuliani, sul turismo sessuale infantile e così via. Nel 2007 diventa direttore artistico del Teatro Nebiolo di Tavazzano con Villavesco, nel Lodigiano, e nel 2009 mette in scena il monologo “Do ut Des”, spettacolo teatrale su riti e conviti mafiosi, a causa del quale riceve minacce mafiose e gli viene assegnata una scorta. Questo non lo ferma e realizza altri spettacoli di denuncia delle collusioni e infiltrazioni mafiose. Nel 2010 gli viene assegnato il Premio Giovani Giuseppe Fava, viene pubblicato il suo primo libro, “Nomi, cognomi e infami” e viene eletto consigliere regionale in Lombardia.
Qui trovi quelli che riporta Wikipedia su di lui, qui trovi il suo blog. Qui trovi il post in cui è stato pubblicato il video, su Byoblu. Ringraziamo Claudio Messora per l’intervista.
Come sempre ti invito ad ascoltare con attenzione e senso critico quanto viene detto, e a verificare le informazioni presso altre fonti affidabili.
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Buona visione e a presto ;D
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